mercoledì 26 dicembre 2018

Vicenza, Cammino di Pace, 1 gennaio 2019

“Quanta strada ha fatto la Pace?”

Dieci anni di “Cammino di pace”, ma quanto ha camminato la pace nel mondo? 
E dentro di noi, in questi dieci anni?

Vicenza è una città costruita anche su ponti. Da quello grande sul Bacchiglione (Degli Angeli), a quelli interni del centro (Pusterla, Furo, S. Michele, S. Paolo, Barche), fino a quelli più recenti nell’anello di ingresso (S. Croce, Margherita, Borgo Berga).
Se tutti i ponti di Vicenza scomparissero?
Alcune zone della città resterebbero senza uscita. Altre zone sarebbero senza centro, e per tutti non vi sarebbe possibile il cammino consueto per raggiungere il lavoro, per tornare a casa, per arrivare fino ai luoghi dell’arte del Palladio … 

I Ponti sono solo dei muri che permettono il cammino. Ponti di mattoni, ponti di idee … ponti che ogni buona politica dovrebbe sempre costruire e custodire aperti!

Martedì 1 gennaio 2019
ritrovo ore 15 in viale Roma (monumento a Gandhi)

lunedì 24 dicembre 2018

Tonino Bello, Auguri scomodi

Carissiminon obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.
Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. 
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
+ Tonino Bello

martedì 20 novembre 2018

Ponte di Barbarano: Incontro con don Maurizio Mazzetto

Venerdì 23 incontro dal titolo

Mettete dei fiori nei vostri cannoni
Da una economia di guerra ad una economia di Pace

con don Maurizio Mazzetto di Pax Christi, Vicenza

Ponte di Barbarano - Opere Parrocchiali
ore 20: tisana accogliente
ore 20.30: intervento di don Maurizio e discussione


sabato 6 ottobre 2018

Il vero "deficit" di cui nessuno parla: i 70 milioni di euro al giorno per le spese militari!

dalla pagina https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_vero_deficit_di_cui_nessuno_parla_i_70_milioni_di_euro_al_giorno_per_le_spese_militari/82_25617/



di Manlio Dinucci, Il Manifesto 2 ottobre 2018


Mercati e Unione europea in allarme, opposizione all’attacco, richiamo del presidente della Repubblica alla Costituzione, perché l’annunciata manovra finanziaria del governo comporterebbe un deficit di circa 27 miliardi di euro.

Silenzio assoluto invece, sia nel governo che nell’opposizione, sul fatto che l’Italia spende in un anno una somma analoga a scopo militare. Quella del 2018 è di circa 25 miliardi di euro, cui si aggiungono altre voci di carattere miitare portandola a oltre 27 miliardi. Sono oltre 70 milioni di euro al giorno, in aumento poiché l’Italia si è impegnata nella Nato a portarli a circa 100 milioni al giorno.

Perché nessuno mette in discussione il crescente esborso di denaro pubblico per armi, forze armate e interventi militari? Perché vorrebbe dire mettersi contro gli Stati uniti, l’«alleato privilegiato» (ossia dominante), che ci richiede un continuo aumento della spesa militare.

Quella statunitense per l’anno fiscale 2019 (iniziato il 1° ottobre 2018) supera i 700 miliardi di dollari, cui si aggiungono altre voci di carattere militare, compresi quasi 200 miliardi per i militari a riposo. La spesa militare complessiva degli Stati uniti sale così a oltre 1.000 miliardi di dollari annui, ossia a un quarto della spesa federale.

Un crescente investimento nella guerra, che permette agli Stati uniti (secondo la motivazione ufficiale del Pentagono) di «rimanere la preminente potenza militare nel mondo, assicurare che i rapporti di potenza restino a nostro favore e far avanzare un ordine internazionale che favorisca al massimo la nostra prosperità».

La spesa militare provocherà però nel budget federale, nell’anno fiscale 2019, un deficit di quasi 1.000 miliardi. Questo farà aumentare ulteriormente il debito del governo federale Usa, salito a circa 21.
500 miliardi di dollari.

Esso viene scaricato all’interno con tagli alle spese sociali e, all’estero, stampando dollari, usati quale principale moneta delle riserve valutarie mondiali e delle quotazioni delle materie prime.

C’è però chi guadagna dalla crescente spesa militare. Sono i colossi dell’industria bellica. Tra le dieci maggiori produttrici mondiali di armamenti, sei sono statunitensi: Lockheed Martin, Boeing, Raytheon Company, Northrop Grumman, General Dynamics, L3 Technologies. Seguono la britannica BAE Systems, la franco-olandese Airbus, l’italiana Leonardo (già Finmeccanica) salita al nono posto, e la francese Thales.

Non sono solo gigantesche aziende produttrici di armamenti. Esse formano il complesso militare-industriale, strettamente integrato con istituzioni e partiti, in un esteso e profondo intreccio di interessi. Ciò crea un vero e proprio establishment delle armi, i cui profitti e poteri aumentano nella misura in cui aumentano tensioni e guerre.

La Leonardo, che ricava l’85% del suo fatturato dalla vendita di armi, è integrata nel complesso militare-industriale statunitense: fornisce prodotti e servizi non solo alle Forze armate e alle aziende del Pentagono, ma anche alle agenzie d’intelligence, mentre in Italia gestisce l’impianto di Cameri dei caccia F-35 della Lockheed Martin.

In settembre la Leonardo è stata scelta dal Pentagono, con la Boeing prima contrattista, per fornire alla US Air Force l’elicottero da attacco AW139.

In agosto, Fincantieri (controllata dalla società finanziaria del Ministero dell'Economia e delle Finanze) ha consegnato alla US Navy, con la Lockheed Martin, altre due navi da combattimento litorale.

Tutto questo va tenuto presente quando ci si chiede perché, negli organi parlamentari e istituzionali italiani, c’è uno schiacciante consenso multipartisan a non tagliare ma ad aumentare la spesa militare.


sabato 8 settembre 2018

11 settembre 2001: i grattacieli NON cadono così

dalle pagine:
Numerosi studi sui dati sismici dell'11 settembre 2001 a New York confermano l'evidenza di esplosioni sia prima che durante il crollo di tutte e tre le torri del WTC, nonché di esplosioni anche prima degli impatti di velivoli contro le Torri Gemelle, in accordo con quanto dichiarato da vari testimoni (fra cui vigili del fuoco) e dimostrato da video...

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Oltre 600mila persone hanno visto l'articolo riassuntivo di AE911Truth.org [Architetti e Ingegneri per la Verità sull'11 Settembre] dal titolo "15 anni dopo: sulla fisica dei crolli dei grattacieli" pubblicato su EuroPhysics che descrive l'insostenibilità della versione ufficiale relativa ai crolli delle Torri Gemelle (WTC 1 e 2) e dell'Editificio 7 (WTC 7) l'11 settembre 2001.

E’ importante ricordare che il fuoco non ha mai causato il crollo totale di edifici con struttura in acciaio, né prima né dopo l’11 settembre. Avremmo allora assistito ad uno stesso evento senza precedenti per ben tre volte l’11 settembre 2001? Le relazioni del NIST [Istituto Nazionale per gli Standard e la Tecnologia negli USA], che hanno tentato di sostenere quella improbabile conclusione, non riescono a persuadere un numero crescente di architetti, ingegneri e scienzati. Piuttosto, l’evidenza punta in modo preponderante alla conclusione che tutti e tre gli edifici siano stati distrutti da demolizioni controllate. Date le implicazioni di ampia portata, è eticamente imperativo che tale ipotesi diventi oggetto di una indagine veramente scientifica e imparziale da parte di autorità responsabili.

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Architetti e Ingegneri per la
Verità sull’ 11 settembre
AE911truth.org - verità sull' 11 settembre
AE911Truth.org
3020 Ingegneri e Architetti affermano e 22502 cittadini di vari Paesi concordano che il crollo delle Torri Gemelle (WTC-1 e 2) dell’Edificio 7 (WTC-7) del World Trade Center fu il risultato di demolizioni controllate
   
L’ 11 settembre 2001 per la prima (e ad oggi ultima) volta nella storia dell’ingegneria civile, non 1, non 2 ma ben 3 grattacieli con strutture in acciaio e cemento sarebbero crollati – in modo simmetrico cioé su se stessi,  e praticamente in caduta libera – a seguito dell’impatto di un aereo di linea e conseguente incendio (Torri Gemelle) e, rispettivamente, per un incendio alimentato da attrezzatura e materiali da ufficio (nel caso dell’Edificio 7, WTC-7, di 47 piani) …
La demolizione controllata, che presuppone una lunga e accurata progettazione e l’impiego di potenti esplosivi, rimane l’unica ipotesi logica e plausibile e l’unico modello in grado di spiegare gli eventi dell’11 settembre al World Trade Center, mentre i modelli proposti dalle indagini ufficiali sull’ 11 settembre NON corrispondono alla realtà di come sono avvenuti i crolli:

  • i modelli “ufficiali” proposti [“Pancake collapse” e “Pile driver collapse”] sono di fatto  sbagliati
  • l’unico modello che fino ad ora corrisponde alla realtà dei crolli dei 3 edifici è quello di demolizione controllata, che richiede progettazione e cariche esplosive, come l’organizzazione Architetti e Ingegneri per la Verità sull’11 Settembre AE911Truth.org da anni afferma.

Un semplice ed efficace video è disponibile per illustrare le implicazioni dei vari modelli e la loro corrispondenza o meno ai dati reali: 9/11 Experiments: The Force Behind the Motion.

Il fisico David Chandler ha dimostrato (video) che l’Edificio 7 (WTC-7) è crollato in perfetta caduta libera per circa 2,5 sec (su un totale di 6,5 sec, contro i teorici 6,2 sec di una completa caduta libera); un edificio può crollare in caduta libera o quasi solo nel caso di demolizioni controllate, in cui cariche esplosive eliminano la resistenza offerta dalla struttura stessa dell’edificio (muri, architravi, colonne, …).

"Ri-Pensa l’11 settembre 
 L’evidenza potrebbe sorprenderti"
 
ReThink911.orgReThink911è la campagna internazionale promossa dagli Architetti e Ingegneri USA di ae911truth.org   

La petizione “ReThink911” proposta da AE911Truth.org per chiedere la costituzione di una commissione di inchiesta, autorevole e indipendente, per indagare sugli eventi dell’ 11 settembre 2001, è stata sottoscritta da 23433 persone.


Lo sapevi che una terza torre 
è caduta l’11 settembre 2001?

11 settembre: la terza torre WTC-7
Si tratta dell’Edificio 7 del World Trade Center crollato alle 5,20 del pomeriggio di quell’11 settembre … eppure non è stato colpito da un aereo, l’incendio che si era sviluppato non era sufficiente a farla crollare, è crollato su se stesso in 6,5 secondi, in caduta libera nei primi secondi, ricercatori indipendenti hanno trovato tracce evidenti di esplosivi molto potenti e ad elevata tecnologia, in uso solo in alcuni laboratori militari…

Ma chi non cerca non può trovare… L’indagine ufficiale ha inizialmente ignorato completamente l’Edificio 7. Successivamente i ricercatori ufficiali hanno proposto dei modelli che però non corripondono al modo in cui gli edifici sono crollati e non hanno investigato l’eventuale uso di materiale esplosivo: non cercandolo non l’hanno trovato!

Anche i mezzi di comunicazione di massa ufficiali (mainstream mass media) hanno volutamente ignorato e superficialmente denigrato anche i tentativi onesti e razionali di ricerca della verità su quanto avvenuto a New York l’ 11 settembre 2001, come ad esempio il New York Times…


Quindi, secondo il NY Times, 2 aerei avrebbero fatto crollare 3 edifici: le Torri Gemelle la mattina e l’Edificio 7 nel pomeriggio…

dalla pagina http://www.ae911truth.org/news/376-news-media-events-how-911-continues-to-kill.html

How 9/11 Continues to Kill

 

Le polveri dalle Torri del World Trade Center implose causano ancora cancro e altre malattie dopo anni


Articolo di Craig McKee
 
Le menzogne possono uccidere. E poche menzogne hanno ucciso più di quelle mascherate da "verità" su ciò che avvenne l'11 settembre 2001.
Oggi, oltre 15 anni dopo il 9/11, esporre quelle menzogne è importante e necessario come sempre. La falsa narrazione ufficiale su ciò che causò il crollo degli edifici del WTC non solo continua a reclamare vittime nella "guerra al terrore" globale, ma le false dichiarazioni sulla qualità dell'aria a Ground Zero l'11 settembre e nelle settimane e mesi che seguirono stanno ancora uccidendo centinaia di persone e ancora facendo ammalare gravemente migliaia di altre.

Il numero di primi soccorritori, di chi ha lavorato per rimuovere le macerie e di residenti della parte sud di Manhattan che hanno subito e subiscono conseguenze non sta diminuendo ma aumentando bruscamente. Anche quelli esposti alla polvere tossica e all'aria contaminata a Ground Zero che non si sono ancora ammalati,  non hanno modo di sapere se quel giorno arriverà prima o poi...
articolo completo in inglese


Se hai ancora dubbi e vuoi più informazioni...
guarda:

  • video di 30 sec sul crollo di WTC-7 da vari punti di vista 
  • video del crollo del WTC-7 confrontato con [altre] demolizioni controllate
  • l’intervista a Richard Gage, fondatore di AE911Truth.org, su C-Span, il canale pubblico della politica USA: guarda il video [doppiato in italiano]
  • i video di Massimo Mazzucco (luogocomune.net/site): 11 Settembre – La nuova Pearl Harbor (l’opera più esaustiva sull’11 settembre!!!) e Il Nuovo Secolo Americano per capire come è nata l’operazione false flag 9/11 (false flag = un attacco attribuito ad altri, nel caso specifico a Osama Bin Laden da un rifugio in Afghanistan…)
  • il film di Giulietto Chiesa, Zero
  • Behind The Smoke Curtain: What Happened at the Pentagon on 9/11, and What Didn’t, and Why it Matters di Barbara Honegger ha ampiamente dimostrato [video in italiano] che quello al Pentagono fu un inside job = auto-attentato e una operazione false flag
  • altri video nella nostra lista video http://presenzalongare.blogspot.it/p/video.html

leggi: 

martedì 31 luglio 2018

6 e 9 agosto: presenza a Longare per non dimenticare Hiroshima e Nagasaki

Alle ore 8.15 del mattino del 6 agosto 1945 a Hiroshima fu sganciata la prima bomba atomica.

Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945 a Nagasaki alle ore 11.02 del mattino un’altra bomba atomica fu fatta esplodere.


lunedì 6 agosto ore 7 - 11
giovedì 9 agosto ore 7 - 11.30 

nel rispetto dell'Art. 11 della 
Costituzione della Repubblica Italiana
invito all'azione nonviolenta con la
 presenza davanti alla base USA Site Pluto 
a Longàre, Vicenza

per fare memoria di tutte le vittime di Hiroshima e Nagasaki e di tutte le guerre
e per dire insieme

NO alle bombe nucleari in Italia 

per sostenere

Mozioni, OdG, Delibere Regioni o Comuni per la messa al bando delle armi nucleari

 

 

lunedì 9 luglio 2018

Mons. Bettazzi: lettera aperta al Presidente del Consiglio

dalla pagina http://www.paxchristi.it/?p=14290

Lettera aperta all’Onorevole Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri italiano

Scrivo questa lettera sul tema scottante degli immigrati (e la scrivo da un edificio diocesano che ne ospita). Lo faccio non come antica autorità religiosa al Presidente di un Governo “laico” (anche se un autorevole membro del Suo Governo ha sbandierato, sia pure in campagna elettorale, simboli apertamente religiosi, anzi cristiani, quindi compromettenti) soprattutto dopo i costanti, appassionati appelli di Papa Francesco e le autorevoli istanze dei responsabili della CEI.
Lo faccio come cittadino dell’Italia che, nella Costituzione, garantisce il diritto d’asilo a quanti, nel loro paese, sono impediti di esercitare le libertà democratiche; lo faccio come cittadino dell’Europa che, nella Carta dei diritti fondamentali, afferma: “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”.
Ci siamo resi conto che Lei, al recente vertice Ue, ha fatto sentire fortemente la voce dell’Italia; ma siamo stati delusi dalla sordità della maggioranza dei rappresentanti dell’Europa (me lo lasci notare, anche delle nazioni tradizionalmente più “cristiane”) e dell’incapacità dell’insieme di mantenere le tradizioni “umane” del nostro Continente e dell’ispirazione iniziale della sua unità. Mi lasci dire che siamo – parlo di tanti di cui ho colto il pensiero – altrettanto delusi che, nella difficoltà di ottenere consensi più ampi, l’Italia rimanga su posizioni di chiusura, forse (ma solo “forse” se guardiamo al nostro passato coloniale o ci proiettiamo sul nostro futuro demografico) comprensibili sul piano della contrattazione, non su quello del riferimento a vite umane. Siamo tanti a non volerci sentire responsabili di navi bloccate e di porti chiusi, mentre ci sentiamo corresponsabili di Governi che, dopo avere sfruttato quei Paesi e continuando a vendere loro armi, poi reagiscono se si fugge da quelle guerre e da quelle povertà; non vogliamo vedere questo Mediterraneo testimone e tomba di una sorta di genocidio, di cui diventiamo tutti in qualche modo responsabili.

Non ignoriamo che i problemi sono immensi, dai rapporti con Paesi che noi – Europa tutta – abbiamo contribuito a divenire ciò che essi spesso sono (costruttori di lager e tutori di brigantaggi), a quelli con i Paesi di partenza degli immigrati (con cui già i Governi precedenti avevano progettato iniziative, sempre fermate al livello di progetti).Vorremmo davvero che l’Italia, consapevole della sua tradizione di umanità (prima romana, poi cristiana) non accettasse di divenire corresponsabile di una tragedia, che la storia ha affidato al nostro tempo e da cui non possiamo evadere.
Al di là di un’incomprensibile indifferenza o di un discutibile privilegio ( “prima gli italiani” – quali italiani? – o “prima l’umanità”?!), credo che, nell’interesse della pace, aspirazione di ogni persona e di ogni popolo, l’Italia possa e debba essere – per sé e per tutta l’Europa – pioniera di accoglienza, controllata sì, ma generosa.


Con ogni augurio e molta solidarietà.

Albiano d’Ivrea, 2 luglio 2018 + Luigi Bettazzi
vescovo emerito di Ivrea




 

martedì 3 luglio 2018

Mozioni, OdG, Delibere Regioni o Comuni per la messa al bando delle armi nucleari

dalla pagina http://www.forumcontrolaguerra.org/2018/06/15/mozioni-odg-delibere-regioni-o-comuni-per-la-messa-al-bando-delle-armi-nucleari/
   
Elenco in aggiornamento delle delibere e mozioni per la messa al bando delle armi nucleari.
L’ANCI Sicilia, Delibera regionale n°76 del 20.09.2017
La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a Roma il 9 giugno 2017

Regioni
2011 Regione Toscana (mette al bando le armi nucleari)
2012 Regione Marche (presentata Mozione pro Campagna per Trattato Proibizione Armi Nucleari)
2013 Regione Marche (Mozione n. 440 del consigliere Cardogna “Adesione alla campagna per una convenzione per l’abolizione delle armi nucleari”)
2017 Puglia (Mozione su Rispetto TNP e stop Armi atomiche in Italia)
2017 Regione Piemonte (O.d.G. Consiglio Regionale per Trattato Proibizione Armi Nucleari)

Comuni
1996 Firenze contro ripresa Test nucleari
2006 Monteporzio
2010 Torri del Benaco (commemorazione Hiroshima Nagasaki)
2011 Savignano sul Panaro
2013 Volterra
2015 Frosinone (Delibera Consiglio Comunale)
2015 Landiona (Delibera Consiglio Comunale)
2015 Napoli (Delibera “Denuclearizzazione Porto di Napoli)
2016 Borgo San Lorenzo (adozione Mozione – Consiglio Comunale Ragazzi)
2017 Augusta (presentata Mozione)
2017 Cecina (presentata Mozione)
2017 Malvagna (Delibera Consiglio Comunale)
2017 Padova (Delibera Consiglio Comunale)
2017 Rosignano Marittimo (Delibera Consiglio Comunale)
2017 Torino (Mozione Consiglio Comunale)
2017 Padova
2017 Ispica
2017 Scicli
2017 Rivalta
2017 Paciano
2017 Assoro
2017 Belmonte
2018 Firenze (Risoluzione Consiglio Comunale)
2018 Faenza (O.d.G. Consiglio Comunale)
2018 Palazzolo Sull’Oglio
2018 Castellamare del Golfo (Delibera Giunta)
2018 Brescia (Delibera Consiglio Comunale)
2018 Gussago (Delibera Consiglio Comunale)
2018 Trenta comuni Bresciani aderenti a Majors for Peace già deliberato o impegno a farlo, più altri (Botticino, Marcheno, Concesio, Manerba, Calvisano):
2018 Bovezzo (promessa adesione)
2018 Borgo San Giacomo (promessa adesione)
2018 Borgosatollo Aderiremo (promessa adesione)
2018 Collebeato (promessa adesione)
2018 Castenedolo
2018 Bergamo
2018 Napoli
2018 Castelnuovo Cilento
2018 Roncadelle
2018 Nave
2018 Muscoline
2018 Ancona
2018 Milano (Delibera Consiglio Comunale)
2018 Faenza
Varesotto:
2018 Azzate (Delibera Consiglio Comunale)
2018 Daverio (Delibera Consiglio Comunale)
2018 Besozzo (Delibera Consiglio Comunale)
2018 Varese (presentata Mozione)

In altri 17 Comuni della provincia di Varese sono state attivate richieste di mozioni e delibere.

martedì 12 giugno 2018

No militari nelle scuole. Solidarietà a Mazzeo

dalla pagina http://www.forumcontrolaguerra.org/2018/06/04/no-militari-nelle-scuole-solidarieta-a-mazzeo/

Esprimi la tua solidarietà all’insegnante Antonio Mazzeo, colpito da un provvedimento disciplinare per la sua critica al dilagare del militari nelle scuole





Antonio Mazzeo è un attivista pacifista molto apprezzato. E’ molto preparato ed informato, per questo i suoi articoli sono molto apprezzati per lucidità, completezza e chiarezza, eccone alcuni:
Antonio Mazzeo è giornalista, pacifista e insegnante in una scuola di Messina. Contro di lui, la dirigente scolastica ha avviato nei giorni scorsi un procedimento disciplinare per aver contestato la presenza della propaganda militare e dell’esercito nella scuola (con l’adesione a un’iniziativa mai formalizzata dagli organi collegiali). E ora? Scrive Antonio: “Continuerò a battermi in ogni modo al processo di aziendalizzazione, privatizzazione e militarizzazione della scuola… Continuerò ad oppormi, ad obiettare e disertare, qualsivoglia attività di ‘relazione’ tra forze armate e studenti, a difesa delle sacrosante prerogative didattico-pedagogiche che spettano solo agli insegnati e agli educatori. Continuerò a sostenere ed argomentare in tutte le sedi che ogni attività o programma che vede ‘cooptare’ i minori in ambito bellico-militare…”. Sì, è il caso di far sentire in molti modi la nostra solidarietà ad Antonio, è il caso di insegnare a disobbedire a ogni cultura di guerra




Qui di seguito un suo scritto sulla vicenda:

Disobbedire ad ogni guerra

mercoledì 2 maggio 2018

L'Arte della Guerra - Falsi made in Usa e bugie made in Italy

dalla pagina https://www.youtube.com/watch?v=02toJRYsEBQ


Pubblicato il 17 apr 2018
a cura di Manlio Dinucci

VIDEO [8min]
 
Per motivare la guerra del 2003, gli Usa accusarono l’Iraq di possedere armi di distruzione di massa: il segretario di stato Colin Powell presentò all’Onu una serie di «prove» risultate poi false, come ha dovuto ammettere lui stesso nel 2016. «Prove» analoghe vengono oggi esibite per motivare l’attacco alla Siria effettuato da Stati uniti, Gran Bretagna e Francia. Il generale Kenneth McKenzie, Joint Staff Director del Pentagono, ha presentato il 14 aprile una relazione, corredata da foto satellitari, sul Centro di ricerca e sviluppo Barzah a Damasco, definendolo «il cuore del programma delle armi chimiche siriane».

martedì 1 maggio 2018

Milano approva il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari

dalla pagina http://www.forumcontrolaguerra.org/2018/04/26/milano-approva-il-trattato-di-bando-delle-armi-nucleari/

Milano approva il Trattato di bando delle armi nucleari
Oggi 26 aprile 2018 alle 19:30 circa il Consiglio comunale di Milano ha approvato una mozione che chiede al Governo di sottoscrivere il Trattato per la proibizione delle armi nucleari.
Di seguito quella che era la mozione.
Mozione
Richiesta al Governo di sottoscrizione e ratifica del documento ONU sul disarmo nucleare
Premesso che
Il Presidente della conferenza delle Nazioni Unite, nella seduta del 7 Luglio 2017, ha presentato un documento (che si allega) per sollecitare il disarmo nucleare a livello globale e che, contestualmente, chiede ai Governi facenti parte delle Nazioni Unite di impegnarsi a sottoscriverlo e successivamente a ratificarlo affinchè possa essere di reale e concreto elemento di stimolo per la creazione di una nuova cultura dell’attenzione ai temi del disarmo e della pace nel mondo.
Reso noto che
Il documento dell’ONU è stato sottoscritto da 57 dei suoi Paesi membri e, al momento, ratificato da 7 Governi. Queste scelte denotano la volontà di rendere possibile il diffondersi di una cultura di pace all’interno dei popoli i cui delegati alle Nazioni Unite hanno votato il documento in questione.
Osservato che
Nella legislatura appena conclusa sono stati molti i parlamentari italiani che hanno sottoscritto il documento dell’ONU (i cui nominativi sono indicati nell’allegato) al fine di stimolare il Governo alla sottoscrizione del documento in questione manifestando, in tal modo, un’attenzione non solo ideale al tema del disarmo.
Valutato che
Le armi nucleari sono il più grande pericolo per l’estinzione dell’umanità intera e che, parafrasando le parole di Albert Einstein “dopo una guerra nucleare la guerra successiva si combatterà con la clava”, è fondamentale creare una cultura di pace e di disarmo al fine di consentire, alle future generazioni, opportunità di vita in un mondo quanto più possibile pacifico e pacificato.
Considerato che
La pace deve essere coltivata, continuamente generata e condivisa anche attraverso il sostegno a tutte le realtà associative ed organizzate che promuovono la pace come valore assoluto e primario di vita e proseguimento della vita sulla terra, con attenzione particolare anche verso il tema ambientale.
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta
  • A evidenziare al Governo Italiano, con la consapevolezza di considerare Milano una città di pace, l’importanza della sottoscrizione e ratifica di questo Trattato dell’ONU affinchè gli scopi e i principi della Carta di fondazione delle Nazioni Unite veda quanti più Paesi decisi a non abdicare al ruolo di custodi della pace, dell’ambiente e dell’umanità.
Milano, 6.4.2018
Rosario Pantaleo (Consigliere comunale PD – Beppe Sala Sindaco)
Nota: La mozione potrebbe aver subito modifiche prima della presentazione.

Molti altri Consigli comunali stanno approvando o hanno approvato mozioni analoghe. Vedi ad esempio:
Padova approva la mozione “Italia Ripensaci” a sostegno del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari