domenica 24 aprile 2016

#stopTTIP

manifestazione nazionale StopTTIP del 7 maggio a Roma

campagna contro il TTIP
[ TTIP = Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti ] 

Sharon Treat, ex parlamentare americana ed esperta di commercio internazionale ha sottolineato che “il TTIP è un vero e proprio attacco alla democrazia rappresentativa" perché le nuove regole sono prese in segreto da tecnici legati alle multinazionali, senza alcuna consultazione dei parlamenti. 

mercoledì 20 aprile 2016

ESCALATION NUCLEARE IN EUROPA

dalla pagina https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale/u/16275866?tk=K07cSU18IXR6765J6ggzqtQQv7PxRo6pbFjlt3l4LDc&utm_source=petition_update

Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
19 apr 2016 — Manlio Dinucci 


La Casa Bianca è «preoccupata» perché caccia russi hanno sorvolato a distanza ravvicinata una nave Usa nel Baltico, effettuando un «attacco simulato»: così riportano le nostre agenzie di informazione. Non informano però di quale nave si trattasse e perché fosse nel Baltico.

È la USS Donald Cook, una delle quattro unità lanciamissili dislocate dalla U.S. Navy per la «difesa missilistica Nato in Europa». Tali unità, che saranno aumentate, sono dotate del radar Aegis e di missili intercettori SM-3, ma allo stesso tempo di missili da crociera Tomahawk a duplice capacità convenzionale e nucleare. In altre parole, sono unità da attacco nucleare, dotate di uno «scudo» destinato a neutralizzare la risposta nemica.

La Donald Cook, partendo l’11 aprile dal porto polacco di Gdynia, incrociava per due giorni ad appena 70 km dalla base navale russa di Kaliningrad, ed è stata per questo sorvolata da caccia ed elicotteri russi.

Oltre che le navi lanciamissili, lo «scudo» Usa/Nato in Europa comprende, nella conformazione attuale, un radar «su base avanzata» in Turchia, una batteria missilistica terrestre Usa in Romania, composta da 24 missili SM-3, e una analoga che sarà installata in Polonia.

Mosca avverte che queste batterie terrestri, essendo in grado di lanciare anche missili nucleari Tomahawk, costituiscono una chiara violazione del Trattato Inf, che proibisce lo schieramento in Europa di missili nucleari a medio raggio.

Che cosa farebbero gli Stati uniti – che accusano la Russia di provocare con i sorvoli «una inutile escalation di tensioni» – se la Russia inviasse unità lanciamissili lungo le coste statunitensi e installasse batterie missilistiche a Cuba e in Messico? Nessuno se lo chiede sui grandi media, che continuano a mistificare la realtà.

Ultima notizia nascosta: il trasferimento di F-22 Raptors, i più avanzati cacciabombardieri Usa da attacco nucleare, dalla base di Tyndall in Florida a quella di Lakenheath in Inghilterra, annunciato l’11 aprile dal Comando europeo degli Stati uniti. Dall’Inghilterra gli F-22 Raptors saranno «dispiegati in altre basi Nato, in posizione avanzata per massimizzare le possibilità di addestramento ed esercitare la deterrenza di fronte a qualsiasi azione destabilizzi la sicurezza europea».

È la preparazione all’imminente schieramento in Europa, Italia compresa, delle nuove bombe nucleari Usa B61-12 che, lanciate a circa 100 km di distanza, colpiscono l’obiettivo con una testata «a quattro opzioni di potenza selezionabili». Questa nuova arma rientra nel programma di potenziamento delle forze nucleari, lanciato dall’amministrazione Obama, che prevede tra l’altro la costruzione di altri 12 sottomarini da attacco (7 miliardi di dollari l’uno, il primo già in cantiere), armato ciascuno di 200 testate nucleari.

È in sviluppo, riporta il New York Times (17 aprile), un nuovo tipo di testata, il «veicolo planante ipersonico» che, al rientro nell’atmosfera, manovra per evitare i missili intercettori, dirigendosi sull’obiettivo a oltre 27000 km orari.

Russia e Cina seguono, sviluppando armi analoghe.

Intanto Washington raccoglie i frutti. Trasformando l’Europa in prima linea del confronto nucleare, sabota (con l’aiuto degli stessi governi europei) le relazioni economiche Ue-Russia, con l’obiettivo di legare indissolubilmente la Ue agli Usa tramite il Ttip.

Spinge allo stesso tempo gli alleati europei ad accrescere la spesa militare, avvantaggiando le industrie belliche Usa le cui esportazioni sono aumentate del 60% negli ultimi cinque anni, divenendo la maggiore voce dell’export statunitense.

Chi ha detto che la guerra non paga?

(il manifesto, 19 aprile 2016)

La Notizia di Manlio Dinucci – Escalation nucleare in Europa

giovedì 14 aprile 2016

11 settembre 2001: ripensaci – ReThink911

Architetti e Ingegneri per la Verità sull’ 11 settembre

AE911truth.org - verità sull' 11 settembre
AE911Truth.org
2509 Ingegneri e Architetti affermano che il crollo delle Torri Gemelle (WTC-1 e 2) dell’Edificio 7 (WTC-7) del World Trade Center fu il risultato di demolizioni controllate
   
L’ 11 settembre 2001 per la prima (e ad oggi ultima) volta nella storia dell’ingegneria civile, non 1, non 2 ma ben 3 grattacieli con strutture in acciaio e cemento sarebbero crollati – in modo simmetrico cioé su se stessi,  e praticamente in caduta libera – a seguito dell’impatto di un aereo di linea e conseguente incendio (Torri Gemelle) e, rispettivamente, per un incendio alimentato da attrezzatura e materiali da ufficio (nel caso dell’Edificio 7, WTC-7, di 47 piani) …

La demolizione controllata, che presuppone una lunga e accurata progettazione e l’impiego di potenti esplosivi, rimane l’unica ipotesi logica e plausibile e l’unico modello in grado di spiegare gli eventi dell’11 settembre al World Trade Center, mentre i modelli proposti dalle indagini ufficiali sull’ 11 settembre NON corrispondono alla realtà di come sono avvenuti i crolli:

  • i modelli “ufficiali” proposti [“Pancake collapse” e “Pile driver collapse”] sono di fatto  sbagliati
  • l’unico modello che fino ad ora corrisponde alla realtà dei crolli dei 3 edifici è quello di demolizione controllata, che richiede progettazione e cariche esplosive, come l’organizzazione Architetti e Ingegneri per la Verità sull’11 Settembre AE911Truth.org da anni afferma.

Un semplice ed efficace video è disponibile per illustrare le implicazioni dei vari modelli e la loro corrispondenza o meno ai dati reali: 9/11 Experiments: The Force Behind the Motion.

Il fisico David Chandler ha dimostrato (video) che l’Edificio 7 (WTC-7) è crollato in perfetta caduta libera per circa 2,5 sec (su un totale di 6,5 sec, contro i teorici 6,2 sec di una completa caduta libera); un edificio può crollare in caduta libera o quasi solo nel caso di demolizioni controllate, in cui cariche esplosive eliminano la resistenza offerta dalla struttura stessa dell’edificio (muri, architravi, colonne, …).


Ri-Pensa l’11 settembre
L’evidenza potrebbe sorprenderti
 
ReThink911.orgReThink911è la campagna internazionale promossa dagli Architetti e Ingegneri USA di ae911truth.org   

La petizione: proposta da “ReThink911” chiede la costituzione di una commissione di inchiesta, autorevole e indipendente, per indagare sugli eventi dell’ 11 settembre 2001. Finora è stata sottoscritta da 22076 persone.

Lo sapevi che una terza torre è caduta l’11 settembre 2001?

11 settembre: la terza torre WTC-7
Si tratta dell’Edificio 7 del World Trade Center crollato alle 5,20 del pomeriggio di quell’11 settembre … eppure non è stato colpito da un aereo, l’incendio che si era sviluppato non era sufficiente a farla crollare, è crollato su se stesso in 6,5 secondi, in caduta libera nei primi secondi, ricercatori indipendenti hanno trovato tracce evidenti di esplosivi molto potenti e ad elevata tecnologia, in uso solo in alcuni laboratori militari…

Ma chi non cerca non può trovare… L’indagine ufficiale ha inizialmente ignorato completamente l’Edificio 7. Successivamente i ricercatori ufficiali hanno proposto dei modelli che però non corripondono al modo in cui gli edifici sono crollati e non hanno investigato l’eventuale uso di materiale esplosivo: non cercandolo non l’hanno trovato!

Anche i mezzi di comunicazione di massa ufficiali (mainstream mass media) hanno volutamente ignorato e superficialmente denigrato anche i tentativi onesti e razionali di ricerca della verità su quanto avvenuto a New York l’ 11 settembre 2001, come ad esempio il New York Times…


Quindi, secondo il NY Times, 2 aerei avrebbero fatto crollare 3 edifici: le Torri Gemelle la mattina e l’Edificio 7 nel pomeriggio…

Se hai ancora dubbi e vuoi più informazioni...
guarda:

  • video di 30 sec sul crollo di WTC-7 da vari punti di vista 
  • video del crollo del WTC-7 confrontato con [altre] demolizioni controllate
  • l’intervista a Richard Gage, fondatore di AE911Truth.org, su C-Span, il canale pubblico della politica USA: guarda il video [doppiato in italiano]
  • i video di Massimo Mazzucco (luogocomune.net/site): 11 Settembre – La nuova Pearl Harbor (l’opera più esaustiva sull’11 settembre!!!) e Il Nuovo Secolo Americano per capire come è nata l’operazione false flag 9/11 (false flag = un attacco attribuito ad altri, nel caso specifico a Osama Bin Laden da un rifugio in Afghanistan…)
  • il film di Giulietto Chiesa, Zero
  • Behind The Smoke Curtain: What Happened at the Pentagon on 9/11, and What Didn’t, and Why it Matters di Barbara Honegger ha ampiamente dimostrato [video in italiano] che quello al Pentagono fu un inside job = auto-attentato e una operazione false flag
  • altri video nella nostra lista video http://presenzalongare.blogspot.it/p/video.html

leggi: 

martedì 12 aprile 2016

MOBY PRINCE, LA PISTA USA

Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
12 apr 2016 — Manlio Dinucci

«Mayday Mayday, Moby Prince, siamo in collisione, prendiamo fuoco! Ci serve aiuto!»: questo il drammatico messaggio trasmesso venticinque anni fa, alle 22:25:27 del 10 aprile 1991, dal traghetto Moby Prince, entrato in collisione, nella rada del porto di Livorno, con la petroliera Agip Abruzzo.
Richiesta di aiuto inascoltata: muoiono in 140, dopo aver atteso per ore invano i soccorsi. Richiesta di giustizia inascoltata: da venticinque anni, i familiari chiedono invano la verità. Dopo tre inchieste e due processi.
Eppure essa emerge prepotentemente dai fatti. Quella sera nella rada di Livorno c’è un intenso traffico di navi militari e militarizzate degli Stati Uniti, che riportano alla base USA di Camp Darby (limitrofa al porto) parte delle armi usate nella prima guerra del Golfo.
Ci sono anche altre misteriose navi. La Gallant II (nome in codice Theresa), nave militarizzata USA che, subito dopo l’incidente, lascia precipitosamente la rada di Livorno. La 21 Oktoobar II della società Shifco, la cui flotta, donata dalla Cooperazione italiana alla Somalia ufficialmente per la pesca, viene usata per trasportare armi USA e rifiuti tossici anche radioattivi in Somalia e per rifornire di armi la Croazia in guerra contro la Jugoslavia.
Per aver trovato le prove di tale traffico, la giornalista Ilaria Alpi e il suo operatore Miran Hrovatin vengono assassinati nel 1994 a Mogadiscio in un agguato organizzato dalla CIA con l’aiuto di Gladio e servizi segreti italiani.
Con tutta probabilità, la sera del 10 aprile, è in corso nella rada di Livorno il trasbordo di armi USA che, invece di rientrare a Camp Darby, vengono segretamente inviate in Somalia, Croazia e altre zone, non esclusi depositi di Gladio in Italia (vedi blog di Luigi Grimaldi sul Moby Prince). Quando avviene la collisione, chi dirige l’operazione – sicuramente il comando USA di Camp Darby – cerca subito di cancellare qualsiasi prova.
Ciò spiega una serie di «punti oscuri»: il segnale del Moby Prince, ad appena 2 miglia dal porto, che giunge fortemente disturbato; il silenzio di Livorno Radio, il gestore pubblico delle telecomunicazioni, che non chiama il Moby Prince; il comandante del porto Sergio Albanese, «impegnato in altre comunicazioni radio», che non guida i soccorsi e viene subito dopo promosso ammiraglio per i suoi meriti; la mancanza (o meglio sparizione) di tracciati radar e immagini satellitari, in particolare sulla posizione dell’Agip Abruzzo, appena arrivata a Livorno dall’Egitto stranamente in tempo record (4,5 giorni invece di 14); le manomissioni sul traghetto sotto sequestro, dove spariscono strumenti essenziali alle indagini. Così da far apparire quello del Moby Prince un banale incidente, anche per responsabilità del comandante.
I familiari delle vittime sono riusciti ora a ottenere l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta, non solo per dare giustizia ai loro cari, ma per «chiudere un capitolo indegno della storia italiana».
Capitolo che resterà aperto se la commissione limiterà come al solito l’inchiesta all’esterno di Camp Darby, la base USA al centro della strage del Moby Prince.
La stessa inquisita dai giudici Casson e Mastelloni nell’inchiesta sull’organizzazione golpista «Gladio». Una delle basi USA/NATO che – scrive Ferdinando Imposimato, presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione – fornirono gli esplosivi per le stragi, da Piazza Fontana a Capaci e Via d’Amelio. Basi in cui «si riunivano terroristi neri, ufficiali della NATO, mafiosi, uomini politici italiani e massoni, alla vigilia di attentati».
Il May Day del Moby Prince è il May Day della nostra democrazia.

(il manifesto, 12 aprile 2016)

La verità su Ustica: la pista USA e il film di Renzo Martinelli

da Famiglia Cristiana, n. 14, 2016, pp. 66-67

Dopo aver affrontato in passato la jihad, il regista "scomodo" ora dice la sua sulla strage del 1980. Ecco cosa è successo

di Maurizio Turrioni

[...]  Mancava un minuto alle 9 di sera del 27 giugno 1980 quando l'aereo scomparve dal radar, senza un allarme, un brandello di comunicazione, nulla. Nelle acque di Ustica morirono 77 passeggeri, 14 i bambini, e 4 membri dell'equipaggio [...]
Cosa accadde quella sera? 
Niente cedimento strutturale, aereo revisionato e in piena efficienza. Nessuna esplosione interna o esterna [...] da destra il DC-9 entrò in collisione con l'ala di un aereo americano, un F-15 forse, alla caccia del MiG 23 libico [...] 
Su quali elementi basa questa sua verità? 
Sulle perizie e i dati contenuti in oltre 5 mila pagine prodotte dal giudice Priore. Elementi inoppugnabili sparsi però qua e là, che vanno rimessi assieme senza farsi fuorviare da suggestioni e depistaggi. La sola spiegazione logica che resta, tenuto conto che con il relitto del DC-9 fu ripescato un serbatoio esterno di aereo militare USA acciaccato da un urto e che nel sedile di un passeggero si trovò un altro frammento di aereo militare. 
Come mai il giudice Priore non giunse a questa conclusione? 
Ho parlato per ore con lui, ci siamo confrontati. Un giorno, mi ha detto: "Ma lo sa quante pressioni ho ricevuto durante l'inchiesta?". Gli facevano sparire le prove, i testimoni morivano in strani incidenti. Non ultimi i piloti italiani Mario Naldini e Ivo Nutarelli [...] 

sullo stesso argomento: 
http://www.mymovies.it/film/2016/themissingpaper/
http://www.comingsoon.it/film/ustica/53123/scheda/ 

giovedì 7 aprile 2016

11 settembre 2001 - La nuova Pearl Harbor


A questo link puoi vedere il film completo, con la scaletta dettagliata dei capitoli.  
Se vuoi dare un contributo puoi acquistare il film (5 ore - 3 DVD) su luogocomune.net. Poi copialo e distribuiscilo liberamente.

venerdì 1 aprile 2016

11 settembre 2001: la spiegazione ufficiale è falsa

da The 9/11 Toronto Report, 2013, quarta di copertina

la spiegazione ufficiale
dell'11 settembre è falsa 

[...] l'unico modo per ripristinare verità e responsabilità è abbattere il muro di segretezza e menzogne che è stato eretto dal governo USA sugli eventi dell'11 settembre 2001 [...]

vai alla pagina http://presenzalongare.altervista.org/911.html