giovedì 31 marzo 2016

Strategia segreta del Terrore

dalla pagina https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale/u/16028669?tk=ggLOc0lP2cASt2b-RVh--oyVVeOMUSsiNbYfaiIAiLI

Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
30 mar 2016 — Manlio Dinucci

«Il nemico oscuro che si nasconde negli angoli bui della terra» (come lo definì nel 2001 il presidente Bush) continua a mietere vittime, le ultime a Bruxelles. È il terrorismo, un «nemico differente da quello finora affrontato», che si rivelò in mondovisione l’11 settembre con l’immagine apocalittica delle Torri che crollavano.

Per eliminarlo, è ancora in corso quella che Bush definì «la colossale lotta del Bene contro il Male». Ma ogni volta che si taglia una testa dell’Idra del terrore, se ne formano altre. Che dobbiamo fare? Anzitutto non credere a ciò che ci hanno raccontato per quasi quindici anni.

A partire dalla versione ufficiale dell’11 settembre, crollata sotto il peso delle prove tecnico-scientifiche, che Washington, non riuscendo a confutare, liquida come «complottismo».

I maggiori attacchi terroristici in Occidente hanno tre connotati.

Primo, la puntualità. L’attacco dell’11 settembre avviene nel momento in cui gli Usa hanno già deciso (come riportava il New York Times il 31 agosto 2001) di spostare in Asia il centro focale della loro strategia per contrastare il riavvicinamento tra Russia e Cina: nemmeno un mese dopo, il 7 ottobre 2001, con la motivazione di dare la caccia a Osama bin Laden mandante dell’11 settembre, gli Usa iniziano la guerra in Afghanistan, la prima di una nuova escalation bellica. L’attacco terroristico a Bruxelles avviene quando Usa e Nato si preparano a occupare la Libia, con la motivazione di eliminare l’Isis che minaccia l’Europa.

Secondo, l’effetto terrore: la strage, le cui immagini scorrono ripetutamente davanti ai nostri occhi, crea una vasta opinione pubblica favorevole all’intervento armato per eliminare la minaccia. Stragi terroristiche peggiori, come a Damasco due mesi fa, passano invece quasi inosservate.

Terzo, la firma: paradossalmente «il nemico oscuro» firma sempre gli attacchi terroristici. Nel 2001, quando New York è ancora avvolta dal fumo delle Torri crollate, vengono diffuse le foto e biografie dei 19 dirottatori membri di al Qaeda, parecchi già noti all’Fbi e alla Cia. Lo stesso a Bruxelles nel 2016: prima di identificare tutte le vittime, si identificano gli attentatori già noti ai servizi segreti.

È possibile che i servizi segreti, a partire dalla tentacolare «comunità di intelligence» Usa formata da 17 organizzazioni federali con agenti in tutto il mondo, siano talmente inefficienti? O sono invece efficientissime macchine della strategia del terrore?

La manovalanza non manca: è quella dei movimenti terroristi di marca islamica, armati e addestrati dalla Cia e finanziati dall’Arabia Saudita, per demolire lo Stato libico e frammentare quello siriano col sostegno della Turchia e di 5mila foreign fighters europei affluiti in Siria con la complicità dei loro governi.

In questo grande bacino si può reclutare sia l’attentatore suicida, convinto di immolarsi per una santa causa, sia il professionista della guerra o il piccolo delinquente che nell’azione viene «suicidato», facendo trovare la sua carta di identità (come nell’attacco a Charlie Hebdo) o facendo esplodere la carica prima che si sia allontanato.

Si può anche facilitare la formazione di cellule terroristiche, che autonomamente alimentano la strategia del terrore creando un clima da stato di assedio, tipo quello odierno nei paesi europei della Nato, che giustifichi nuove guerre sotto comando Usa.

Oppure si può ricorrere al falso, come le «prove» sulle armi di distruzione di massa irachene mostrate da Colin Powell al Consiglio di sicurezza dell’Onu il 5 febbraio 2003. Prove poi risultate false, fabbricate dalla Cia per giustificare la «guerra preventiva» contro l’Iraq.

(il manifesto, 29 marzo 2016)

mercoledì 30 marzo 2016

Il rapporto ufficiale sull'11 settembre non quadra

Io non sono un teorico della cospirazione.
Sono un pilota dell'Air Force. 
E Sulla base della mia esperienza, 
la storia che ci hanno raccontato
sull'11 settembre non quadra.

Tenente colonnello David Gapp, 30 anni di servizio nell'Air Force

venerdì 25 marzo 2016

11 settembre 2001: ripensaci – ReThink911

Architetti e Ingegneri per la Verità sull’ 11 settembre

AE911truth.org - verità sull' 11 settembre
AE911Truth.org
2484 Ingegneri e Architetti affermano che il crollo delle Torri Gemelle (WTC-1 e 2) dell’Edificio 7 (WTC-7) del World Trade Center fu il risultato di demolizioni controllate
   
L’ 11 settembre 2001 per la prima (e ad oggi ultima) volta nella storia dell’ingegneria civile, non 1, non 2 ma ben 3 grattacieli con strutture in acciaio e cemento sarebbero crollati – in modo simmetrico cioé su se stessi,  e praticamente in caduta libera – a seguito dell’impatto di un aereo di linea e conseguente incendio (Torri Gemelle) e, rispettivamente, per un incendio alimentato da attrezzatura e materiali da ufficio (nel caso dell’Edificio 7, WTC-7, di 47 piani) …

La demolizione controllata, che presuppone una lunga e accurata progettazione e l’impiego di potenti esplosivi, rimane l’unica ipotesi logica e plausibile e l’unico modello in grado di spiegare gli eventi dell’11 settembre al World Trade Center, mentre i modelli proposti dalle indagini ufficiali sull’ 11 settembre NON corrispondono alla realtà di come sono avvenuti i crolli:

  • i modelli “ufficiali” proposti [“Pancake collapse” e “Pile driver collapse”] sono di fatto  sbagliati
  • l’unico modello che fino ad ora corrisponde alla realtà dei crolli dei 3 edifici è quello di demolizione controllata, che richiede progettazione e cariche esplosive, come l’organizzazione Architetti e Ingegneri per la Verità sull’11 Settembre AE911Truth.org da anni afferma.

Un semplice ed efficace video è disponibile per illustrare le implicazioni dei vari modelli e la loro corrispondenza o meno ai dati reali: 9/11 Experiments: The Force Behind the Motion.

Il fisico David Chandler ha dimostrato (video) che l’Edificio 7 (WTC-7) è crollato in perfetta caduta libera per circa 2,5 sec (su un totale di 6,5 sec, contro i teorici 6,2 sec di una completa caduta libera); un edificio può crollare in caduta libera o quasi solo nel caso di demolizioni controllate, in cui cariche esplosive eliminano la resistenza offerta dalla struttura stessa dell’edificio (muri, architravi, colonne, …).


Ri-Pensa l’11 settembre
L’evidenza potrebbe sorprenderti
 
ReThink911.orgReThink911è la campagna internazionale promossa dagli Architetti e Ingegneri USA di ae911truth.org   

La petizione: proposta da “ReThink911” chiede la costituzione di una commissione di inchiesta, autorevole e indipendente, per indagare sugli eventi dell’ 11 settembre 2001. Finora è stata sottoscritta da 22001 persone.

Lo sapevi che una terza torre è caduta l’11 settembre 2001?

11 settembre: la terza torre WTC-7
Si tratta dell’Edificio 7 del World Trade Center crollato alle 5,20 del pomeriggio di quell’11 settembre … eppure non è stato colpito da un aereo, l’incendio che si era sviluppato non era sufficiente a farla crollare, è crollato su se stesso in 6,5 secondi, in caduta libera nei primi secondi, ricercatori indipendenti hanno trovato tracce evidenti di esplosivi molto potenti e ad elevata tecnologia, in uso solo in alcuni laboratori militari…

Ma chi non cerca non può trovare… L’indagine ufficiale ha inizialmente ignorato completamente l’Edificio 7. Successivamente i ricercatori ufficiali hanno proposto dei modelli che però non corripondono al modo in cui gli edifici sono crollati e non hanno investigato l’eventuale uso di materiale esplosivo: non cercandolo non l’hanno trovato!

Anche i mezzi di comunicazione di massa ufficiali (mainstream mass media) hanno volutamente ignorato e superficialmente denigrato anche i tentativi onesti e razionali di ricerca della verità su quanto avvenuto a New York l’ 11 settembre 2001, come ad esempio il New York Times…

Chi non cerca non trova

Quindi, secondo il NY Times, 2 aerei avrebbero fatto crollare 3 edifici: le Torri Gemelle la mattina e l’Edificio 7 nel pomeriggio…

Se hai ancora dubbi e vuoi più informazioni...

guarda:

  • video di 30 sec sul crollo di WTC-7 da vari punti di vista 
  • video del crollo del WTC-7 confrontato con [altre] demolizioni controllate
  • l’intervista a Richard Gage, fondatore di AE911Truth.org, su C-Span, il canale pubblico della politica USA: guarda il video [doppiato in italiano]
  • i video di Massimo Mazzucco (luogocomune.net/site): 11 Settembre – La nuova Pearl Harbor (l’opera più esaustiva sull’11 settembre!!!) e Il Nuovo Secolo Americano per capire come è nata l’operazione false flag 9/11 (false flag = un attacco attribuito ad altri, nel caso specifico a Osama Bin Laden da un rifugio in Afghanistan…)
  • il film di Giulietto Chiesa, Zero
  • Behind The Smoke Curtain: What Happened at the Pentagon on 9/11, and What Didn’t, and Why it Matters di Barbara Honegger ha ampiamente dimostrato [video in italiano] che quello al Pentagono fu un inside job = auto-attentato e una operazione false flag
  • altri video nella nostra lista video http://presenzalongare.blogspot.it/p/video.html

leggi: 

martedì 22 marzo 2016

CHI CI MINACCIA VERAMENTE?

dalla pagina https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale/u/15931964?tk=P4gsSxZkvfVOfsmRP0DKYkDvL1qS5ZdhCr_iLvAhDJg

LA PACE HA BISOGNO DI TE: Sostieni la campagna per l'uscita dell'Italia dalla NATO per un’Italia neutrale.

Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
22 mar 2016 — Manlio Dinucci

Come si fa a giustificare la guerra se non c’è un nemico che ci minaccia? Semplice, basta inventarlo o fabbricarlo. Ce lo insegna il generale Philip Breedlove, il capo del Comando europeo degli Stati uniti che sta per passare a un altro generale Usa il bastone di Comandante supremo alleato in Europa.

Nella sua ultima audizione al Pentagono, avverte che «ad Est l’Europa ha di fronte una Russia risorgente e aggressiva, la quale pone una minaccia esistenziale a lungo termine».

Capovolge in tal modo la realtà: la nuova guerra fredda in Europa, contraria agli interessi della Russia, è stata provocata col putsch di piazza Maidan dalla strategia Usa/Nato, che continua ad alimentare le tensioni per giustificare il crescente spiegamento di forze nell’Europa orientale.

In Ucraina, è stato costituito un Comando congiunto multinazionale per l’addestramento «fino al 2020» delle forze armate e dei battaglioni neonazisti della Guardia nazionale, di cui si occupano centinaia di istruttori della 173a Divisione Usa trasferiti da Vicenza, affiancati da britannici e canadesi.

Il Comando europeo degli Stati uniti, sottolinea Breedlove, lavora con gli alleati per «contrastare la Russia e prepararsi al conflitto se necessario».

A Sud, avverte il Comandante supremo alleato in Europa, «l’Europa ha di fronte la sfida della migrazione di massa provocata dal crollo e dalla instabilità di interi Stati, e dell’Isis che si diffonde come un cancro minacciando le nazioni europee». Sostiene quindi che «l’intervento della Russia in Siria ha complicato il problema, poiché ha fatto poco per contrastare l’Isis e molto per sostenere il regime di Assad».

Capovolge di nuovo la realtà: sono stati Usa e Nato a provocare con la guerra il crollo dello Stato libico e l’instabilità di quello siriano, e la conseguente migrazione di massa, favorendo la formazione dell’Isis funzionale alla loro strategia, che hanno finto di combattere, mentre l’intervento russo in Siria a sostegno delle forze governative ha duramente colpito l’Isis facendolo arretrare.

Ora che la Russia, conseguito il primo obiettivo, ridimensiona il suo impegno in Siria, la Nato sotto comando Usa estende la sua presenza militare in Medio Oriente.

Il 29 febbraio, il segretario generale della Nato Stoltenberg ha firmato col Kuwait un accordo che permette di creare il primo scalo aeroportuale della Alleanza atlantica nel Golfo, sia per la guerra in Afghanistan, sia per «la cooperazione della Nato col Kuwait e altri partner», soprattutto l’Arabia Saudita sostenuta dal Pentagono nella guerra che fa strage di civili nello Yemen.

Il 2 marzo, ad Abu Dhabi, Stolternberg ha rafforzato la «cooperazione con gli Emirati Arabi Uniti per affrontare le comuni sfide alla sicurezza».

Il 17 marzo, ha ricevuto a Bruxelles re Abdullah II, per rafforzare la «partnership» della Nato con la Giordania».

Il 18 marzo, ha ricevuto Al Zayani, segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar), per «approfondire la cooperazione tra le due organizzazioni».

In Africa – mentre si prepara l’operazione che, con la motivazione di liberarle dall’Isis, mira a occupare le zone della Libia economicamente e strategicamente più importanti – è in corso dal Senegal al Golfo di Guinea l’esercitazione Obangame/Saharan Express, cui partecipano in funzione «antiterrorismo e antipirateria», forze navali di Usa, Europa, Africa e anche Brasile.

Diretta dal quartier generale di Napoli delle U.S. Naval Forces Europe-Africa, la cui missione è «promuovere gli interessi nazionali Usa, la sicurezza e stabilità in Europa e Africa».

(il manifesto, 22 marzo 2016)

Barbara Honegger, "Behind the Smoke Curtain" (in italiano)

Dietro la cortina di fumo.
Tutto ciò che si pensa di conoscere sull'attacco al Pentagono e invece è sbagliato
 
Cosa è accaduto e cosa non è accaduto al Pentagono l'11 settembre 2001 e perché è importante

giovedì 17 marzo 2016

In Italia bombe nucleari B61-12 a potenza variabile

dalla pagina http://www.globalresearch.ca/in-italia-bombe-nucleari-a-potenza-variabile/5501986

lunedì 14 marzo 2016

Perchè No alla guerra in Libia, e alcune proposte costruttive

dalla pagina http://www.azionenonviolenta.it/perche-no-alla-guerra-in-libia-e-alcune-proposte-costruttive/
I direttori di 16 riviste, laiche, religiose, missionarie, per la pace, hanno sottoscritto un editoriale comune che illustra le ragioni per un no all’intervento militare in Libia e presenta alcune proposte per un intervento umanitario e di pacificazione. continua

sabato 12 marzo 2016

Cresce la tensione tra USA-NATO e Russia.

dalla pagina https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale/u/15778991?tk=DqdWDOT9uzSy40t5qBsSZ_TxrcOzVY56EOckcLQFN0k&utm_source=petition_update 

Accusando la Russia di «destabilizzare l’ordine della sicurezza europea», la NATO sotto comando USA ha riaperto il fronte orientale, trascinandoci in una nuova guerra fredda, per certi versi più pericolosa della precedente, voluta soprattutto da Washington per spezzare i rapporti Russia-UE dannosi per gli interessi statunitensi.
Mentre gli USA quadruplicano i finanziamenti per accrescere le loro forze militari in Europa, viene deciso di rafforzare la presenza militare «avanzata» della NATO nell’Europa orientale. 
Estensione NATO in Europa nel 1990 e nel 2009
La NATO – dopo aver inglobato tutti i paesi dell’ex Patto di Varsavia, tre della ex Jugoslavia e tre della ex Urss – prosegue la sua espansione a Est, preparando l’ingresso di Georgia e Ucraina (questa di fatto già nella Nato), spostando basi e forze, anche nucleari, sempre più a ridosso della Russia.

Ma chi pone il pericolo maggiore a noi europei e al mondo? Chi fomenta caos e destabilizzazione?


Presenza militare USA nel mondo

Gli USA operano o controllano fra 700 e 800 basi militari nel mondo; le basi militari USA sono in 63 paesi stranieri. [Secondo gli USA a Vicenza c'è una base militare, ma fra basi e centri logistici noi possiamo contare sette siti].
Militari USA sono presenti in 156 paesi stranieri (nel mondo si contano 190 stati la cui sovranità è indiscussa e 16 la cui sovranità è discussa): circa 160mila soldati USA in servizio al di fuori dei propri territori, più altri circa 90mila distribuiti in varie operazioni.

Paesi NATO 
Presenza militare della Russia in altri paesi

La Russia ha basi e installazioni militari in 10-11 paesi stranieri, in particolare nei territori delle ex repubbliche sovietiche: Armenia, Tajikistan, Abkhazia e South Ossetia regioni georgiane contese, Crimea ex-regione ucraina, Belarus, Kazakhstan, Transnistria regione moldova contesa, più una base navale in Siria e una base logistica in Vietnam.
Il personale alle dipendenze russe nelle varie basi è stimato in circa 45mila persone.

LA RUSSIA VUOLE LA GUERRA
guardate quanto vicino [i Russi] hanno messo il loro Paese
 
alle nostre basi militari [NATO]

Spese militari

dati SIPRI dalla pagina http://www.sipri.org/research/armaments/milex/milex_database


venerdì 11 marzo 2016

Sabato 12 marzo ore 10.30 manifestazione a Vicenza contro la NATO

dalle pagine
http://www.vicenzapiu.com/leggi/a-vicenza-un-sabato-di-mobilitazioni-contro-la-guerra
http://www.vicenzareport.it/2016/03/vicenza-davanti-alla-ederle-per-dire-no-alla-guerra/
http://contropiano.org/in-breve/italia/item/35102-vicenza-il-12-marzo-manifestazione-a-camp-ederle-contro-la-guerra

APPUNTAMENTO DI FRONTE ALLA CASERMA EDERLE IN VIALE DELLA PACE

Il nostro paese è in guerra. Siamo in guerra, assieme alla NATO e a tutto il cosiddetto Occidente, da 25 anni.
Nonostante i milioni di morti, le devastazioni e le migrazioni bibliche provocate da questi interventi, il nostro come gli altri governi progettano e organizzano nuove imprese militari.
Queste nuove imprese sono però inserite in un quadro diverso, nella Grande Crisi che attraversa il mondo da quasi dieci anni, nelle crescenti frizioni che questa crisi sta determinando tra poli e blocchi mondiali.
Non sono più semplicemente guerre neocoloniali di espansione e stabilizzazione, ma si stanno trasformando in guerre di egemonia e sopravvivenza.

L'Unione Europea in guerra produce orrore e lo usa per giustificare sia la distruzione della democrazia sia le politiche di austerità.
Si possono sforare i criminali vincoli del fiscal compact per comprare armi, ma non per costruire ospedali o scuole. UE e Nato, austerità e guerra sono oramai la stessa cosa.

È necessaria una mobilitazione diffusa e permanente contro la guerra esterna e contro la guerra sociale interna che banche, multinazionali, interessi industrial militari vogliono imporci. Bisogna che l'Italia esca dalla NATO, alleanza che oggi non ha più alcuna giustificazione politica e morale.

Manifestiamo per :

- La fine immediata di ogni partecipazione italiana alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe da esse e il ripristino dell'articolo 11 della Costituzione.
- Lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, il rispetto del trattato di non proliferazione nucleare, la fine del commercio delle armi.
- L'uscita dell'Italia dalla Nato e da ogni alleanza di guerra. L'Italia deve diventare un paese neutrale per contribuire alla pace.
- La fine delle politiche persecutorie e xenofobe contro i migranti.
- La fine delle politiche di austerità e del sistema di potere UE che le impone.
- La cancellazione delle leggi sicuritarie che in tutta Europa nel nome della guerra al terrorismo stan costruendo uno stato di polizia.

IL 12 MARZO IN TUTTA ITALIA MANIFESTIAMO CONTRO LA GUERRA DI FRONTE ALLE BASI E ALLE SEDI DELLA GUERRA

mercoledì 9 marzo 2016

No alle guerre No ai muri alle frontiere

dalla pagina http://www.azionenonviolenta.it/no-alle-guerre-no-ai-muri-alle-frontiere-roma-mercoledi-9-marzo-sit-in-davanti-a-montecitorio/ 
In occasione della discussione alla Camera sulle crisi internazionale, le organizzazioni sociali che lavorano sui temi della pace e per i diritti del migranti organizzano un sit in con conferenza stampa per mercoledì 9 marzo, alle 15.30, a Piazza Montecitorio a Roma.

martedì 8 marzo 2016

Esperimenti e modelli sui crolli delle Torri Gemelle e dell'Edificio 7

di physicsandreason


I modelli "ufficiali" proposti dall'indagine ufficiale sull'11 settembre NON corrispondono alla realtà degli eventi:
  • i modelli "ufficiali" proposti ["Pancake collapse" e "Pile driver collapse"] sono sbagliati 
  • l'unico modello che fino ad ora corrisponde alla realtà dei crolli dei 3 edifici l'11 settembre è quello di demolizione controllata, che richiede una lunga progettazione e potenti esplosivi: come Architetti e Ingegneri per la Verità sull'11 Settembre AE911Truth.org da anni afferma ... 
dello stesso autore: For the Undying 9/11 MORONIC Replies

mercoledì 2 marzo 2016

Future Military Robots - I robot militari del futuro ... oggi

dalla pagina https://www.youtube.com/watch?v=PVT5TfFL4Os#t=344

Video (en)
Robotica: molte sarebbero e saranno le applicazioni pratiche per il bene comune, ma molti sono i progetti per la difesa, come quelli del DARPA (Agenzia per progetti di ricerca avanzati per la difesa)...
Il Pentagono attualmente utilizza 11 mila UAV (Unmanned Aerial Vehicle o droni: velivoli senza pilota) e 12mila robot terrestri in giro per il mondo...
Dalla clava, alla spada, all'arco... dal combattimento a piedi ai cavalli... dai carri da guerra ai carri armati... dalle armi da fuoco, ai missili, alle armi ad energia... l'ultima frontiera è quella dei robot: sulla terra, nei mari, in cielo...
La guerra [] sta attraversanbdo il suo cambiamento più significativo nella storia umana. Il video offre uno sguardo approfondito su come la robotica sta sempre più salvaguardando i soldati dei paesi ricchi dal morire in battagglia, ma ... 

dalla pagina http://io9.gizmodo.com/psychologists-propose-horrifying-solution-to-ptsd-in-dr-1453349900

I piloti di droni (UAV) sviluppano la PTSD (disturbo post-traumatico da stress) ... 
Un singolo pilota arriva a colpire migliaia di "target" = uccidere migliaia di persone ...

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