lunedì 13 luglio 2015

70º anniversario - Silenzio per Hiroshima e Nagasaki

Alle ore 8.15 del mattino del 6 agosto 1945 a Hiroshima fu sganciata la prima bomba atomica.
Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945 a Nagasaki alle ore 11.02 del mattino un’altra bomba atomica fu fatta esplodere.



Per far memoria nel 70º anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki
  • giovedì 6, venerdì 7, sabato 8, Domenica 9 agosto 2015
  • dalle ore 7 alle 12
  • davanti alla base USA Site Pluto a Longàre, Riviera Berica, Vicenza


dalle parole di Lanza Del Vasto discepolo di Ghandi:

"La bomba atomica non è che la testa del mostro (l'arsenale delirante delle Nazioni) [...] 
Con l'arma atomica l'uomo ha infranto una nuova barriera che lo divideva dalle sue potenzialità distruttive. Per la prima volta, egli ha il potere di annientare tutte le creature, nella loro esistenza fisica e nella loro capacità riproduttiva.

Raggiunto il nocciolo della creazione, nel momento stesso in cui distrugge il nucleo della materia, egli mina la vita alle origini. 
Non pago di uccidere, rischia, con le radiazioni, di impedire la nascita della vita o di dirottarla dal suo processo naturale, provocando un mostruoso aborto cosmico".

 
(da I combattenti della nonviolenza di Jean Toulat)



 

venerdì 10 luglio 2015

ISIS e USA

da Famiglia Cristiana n. 27, 5 luglio 2015 

[...] Nata in Iraq (il nome del suo capo, Al Baghdadi, vuol dire appunto “di Baghdad”) nel periodo in cui gli sciiti iracheni erano bersagliati dagli attentati, cresciuta in Siria nella lotta contro il regime sciita degli Assad, la milizia è stata aiutata in ogni modo da Paesi come Arabia Saudita, Turchia, Kuwait, Qatar e USA.
L’autorevole Brookings Institution ha calcolato che la sola amministrazione Obama ha investito un miliardo di dollari nei gruppi anti-Assad e partecipato all’addestramento di circa 10 mila combattenti. 


continua alla pagina
http://www.famigliacristiana.it/articolo/l-isis-sta-vincendo-non-e-vero.aspx 
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ulteriore motivo per sostenere la

lunedì 6 luglio 2015

Tutte le 2053 esplosioni nucleari dal 1945 al 1998

https://youtu.be/dxyRLvcjVCw

Ma nessuno sta combattendo contro l'Isis...

da Famiglia Cristiana n. 27, 5 luglio 2015

Per vincere bisogna che qualcuno combatta. Ma nessuno sta combattendo contro l'Isis. USA e Arabia Saudita sperano che i jihadisti abbattano il loro nemico Assad. E lasciano fare.

Non è vero che l’Isis sta vincendo. Anzi: guardiamoci da coloro che lo dicono. Perché si vince contro qualcuno o qualcosa. Mentre nessuno si batte per sconfiggere l’Isis. Nata in Iraq (il nome del suo capo, Al Baghdadi, vuol dire appunto “di Baghdad”) nel periodo in cui gli sciiti iracheni erano bersagliati dagli attentati, cresciuta in Siria nella lotta contro il regime sciita degli Assad, la milizia è stata aiutata in ogni modo da Paesi come Arabia Saudita, Turchia, Kuwait, Qatar e USA.

L’autorevole Brookings Institution ha calcolato che la sola amministrazione Obama ha investito un miliardo di dollari nei gruppi anti-Assad e partecipato all’addestramento di circa 10 mila combattenti. Nemmeno  quando l’Isis ha occupato  un terzo dell’Iraq ci si è davvero mobilitati per sconfiggerlo: si è solo costruita una barriera (fatta di di soldati iracheni e curdi e di milizie, più le incursioni aeree) per impedirgli di arrivare alle regioni irachene ricche di petrolio, lasciandolo però libero di devastare la Siria in nome della lotta contro Assad, oltre a consentirgli di occupare la parte dell'Iraq più popolata di cristiani.

Ben altro impegno era possibile. Gli stessi Paesi, quando hanno voluto darsi da fare sul serio, cioè contro i ribelli sciiti dello Yemen, hanno messo in campo in poche ore 100 mila soldati, 100 aerei da combattimento  e sono scesi in campo.
L’attentato nella moschea del Kuwait era rivolto contro gli sciiti, proprio come l’analoga strage del 22 maggio in Arabia Saudita. Se davvero volessimo eliminare l’Isis dovremmo allearci ai Paesi sciiti (Iran, Siria, Libano, Iraq) e combattere. Ma non vogliamo, perché Arabia Saudita e Usa sperano che i miliziani facciano crollare Assad e magari anche il Libano. In altre parole: sauditi e americani sperano che l'Isis li aiuti a sconfiggere i loro tradizionali nemici.

Una scommessa cinica e azzardata, perché non c'è solo l'Isis in giro. Nel frattempo abbiamo abbandonato la Somalia e trasformato la Libia nel regno del caos con la guerra del 2011, regalando così all’estremismo altro terreno e altri guadagni: petrolio, migranti (i soli jihadisti libici pare ricavino dal traffico quasi 400 milioni di dollari l’anno), sequestri e ricatti. Gli altri scommettono con le loro strategie. A noi europei, come sempre incapaci di una strategia degna di tal nome, restano le stragi, i barconi dei disperati e i gesti dei folli esaltati dall’esempio di Al Baghdadi.

giovedì 2 luglio 2015

2 luglio: "Vicenza in lutto"

Vicenza, sabato 29 giugno 2013 ore 10.30
piazzale della Vittoria, Monte Berico
Orazione civile di Emilio Franzina - video

Vicenza, 2 luglio 2013
inaugurazione della nuova base militare USA Dal Molin a.k.a. Del Din: "Nuova base Usa, festa senza pace. C'è il vicesindaco, ma senza fascia. Proteste e fiaccolate in città

Vicenza, 4 luglio 2013

lettera aperta del vescovo di Vicenza Beniamino al colonnello D.W. Buckingham, [ex]comandante della guarnigione dell'esercito USA a Vicenza - leggi