sabato 23 luglio 2011

Dal 6 al 9 agosto dalle 8 alle 12 davanti a "Site Pluto", base USA in territorio italiano

Alle ore 8.15 del mattino del 6 agosto 1945 a Hiroshima fu sganciata la prima bomba atomica. Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945 a Nagasaki alle ore 11.02 del mattino un’altra bomba atomica fu fatta esplodere.

Anche quest’anno proponiamo un momento di riflessione in occasione dell’anniversario di quegli orribili avvenimenti che ancora scuotono, o dovrebbero scuotere, le nostre coscienze.

Le vittime di quelle barbarie si sommano nella storia dell’umanità alle vittime di tutte le atrocità compiute dall’uomo contro se stesso: ricordiamo la Shoah, ma anche Sabra e Shatila, i massacri a Falluja, a Gaza... 150mila morti in Iraq dal 2003 (forse molti di più), 300mila morti nel Darfur dal 2003, 120mila morti in India dal 1979, 50mila morti nel conflitto russo-ceceno dal 1999, 300mila morti in Colombia dal 1964...

Le immani tragedie delle due guerre mondiali portarono ad alcuni buoni e importanti intendimenti, oggi di fatto disattesi:
  • lo Statuto dell’ONU inizia così: “NOI, POPOLI DELLE NAZIONI UNITE, decisi a preservare le future generazioni dal flagello della guerra”...
  • la dichiarazione universale dei DIRITTI DELL’UOMO
  • la nostra costituzione all'Art.11 recita: “L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA”.
L'Art. 11 è UN RIPUDIO vincolante affinché il POPOLO ITALIANO NON OFFENDA PIÙ GLI ALTRI POPOLI.

Prevalgono le ragioni degli interessi economici sulle ragioni della coscienza, la menzogna sulla verità. Nonostante tutto quello che l’umanità ha sofferto e sta soffrendo, troppe “intelligenze” sono al servizio dei privilegi di pochi piuttosto che del bene per tutti, dello sterminio “scientifico” piuttosto che del progresso umano, della distruzione dell'ambiente piuttosto che della sua tutela.   


Ci diamo appuntamento davanti ai cancelli di “Site Pluto”
base in territorio italiano ma sotto controllo USA, situata nel comune di Longare, Vicenza, avamposto delle guerre di aggressione in Afghanistan e Iraq, a difesa non nostra ma degli interessi economici USA nel Vicino Oriente e in Africa, a difesa dei privilegi di una piccola parte della popolazione americana

sabato 6 agosto dalle ore 8.00 alle ore 12.00 nel giorno di Hiroshima
domenica 7 agosto dalle ore 8.00 alle ore 12.00
lunedì 8 agosto dalle ore 8.00 alle ore 12.00
martedì 9 agosto dalle ore 8.00 alle ore 12.00 nel giorno di Nagasaki


il Gruppo presenza a Longare “Francesco Scalzotto”

6 e 9 agosto 1945 Hiroshima e Nagasaki: per non dimenticare

Comune di Vicenza
Assessorato alla Famiglia e alla Pace
 
6 e 9 agosto 1945
Hiroshima e Nagasaki
per non dimenticare

Il 6 Agosto di sessantasei anni fa, fu sganciata la prima bomba atomica della storia, che rase al suolo la città giapponese di Hiroshima. Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, la stessa sorte toccò a Nagasaki. Un orrore che ha causato più di 200 mila morti nei soli primi mesi successivi alla deflagrazione nucleare. Ad oggi le vittime, secondo alcune stime, sono oltre 350 mila.

PIAZZALE ESEDRA (Campo Marzo) a Vicenza
vicino al busto di Gandhi


Sabato 6 agosto 2011 ore 17,00
Arrivo della carovana “IN BICI PER LA PACE”
(DEF-VK – Associazione dei renitenti al servizio militare  della Baviera )
 gruppo di pacifisti tedeschi partiti da Monaco di Baviera
Incontro con le autorità cittadine e Flash Mob
Organizzato da “Beati i Costruttori di Pace” e “Presidio No Dal Molin”


Martedi 9 agosto 2011 ore 20,30
Incontro “IL NUCLEARE: ieri, oggi…e domani…?”
Proiezione di un filmato 
 intervento di  Michele Boato (“Ecoistituto Veneto Alex Langer”)
Organizzato da “Tavolo della Consultazione” e “Casa per la Pace”


6-7-8-9 agosto 2011 dalle ore 8.00 alle ore 12.00
Presenza silenziosa davanti ai cancelli della base USA
“Site Pluto” a Longare, Vicenza
Organizzata da Gruppo Presenza a Longare “Francesco Scalzotto”






 6 - 9 Agosto 2011
3ª edizione “PACE IN BICI” (Beati i Costruttori di Pace)
che si concluderà il 9 Agosto alle 11.00 davanti alla base USAF di AVIANO (PN),
dove sono tutt’ora depositati una cinquantina di ordigni nucleari
 

lunedì 11 luglio 2011

Video-comunicato del Movimento per la verità sull'11 settembre

da Arcoiris.TV http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=13563

Video-comunicato del Movimento per la verità sull'11 settembre

Questa è la versione sottotitolata in italiano del video-comunicato stampa che abbiamo mandato ieri a tutte le stazioni TV americane, annunciando la formazione di 3 nuovi gruppi di professionisti che si sono aggiunti a quelli già esistenti, nell’ambito del 9/11 Truth Movement.
Questo naturalmente non significa che qualcuno ne parlerà per forza…



Visita il sito: www.luogocomune.net

http://www.arcoiris.tv/box_filmati/hits.php?lid=13563&lang=www

domenica 10 luglio 2011

Tav, l’indignazione e la speranza

da http://temi.repubblica.it/micromega-online/tav-lindignazione-e-la-speranza/

Tav, l’indignazione e la speranza

Ho partecipato alla manifestazione in Val di Susa. Eravamo in migliaia, a manifestare pacificamente il nostro dissenso. Sui giornali e dalla politica solo menzogne.

di Luca Mercalli, da cadoinpiedi.it

Sono appena rientrato dopo 6 ore di marcia a Chiomonte. Incredibile, un serpente umano colorato e festante proveniente da tutta Italia percorreva i boschi verdeggianti della media Valsusa in una giornata calda e luminosissima. La stima minima è di 50.000 persone, quella massima 100.000, fate voi... Statale del Monginevro bloccata e autostrada pure.

In queste ore ancora si sparano lacrimogeni, un teatro osceno per un Paese civile nel museo archeologico del villaggio neolitico della Maddalena di Chiomonte, che la polizia ha usurpato come suo quartier generale. Lì, nel punto di contatto tra manifestanti e poliziotti io non sono stato, e qualche ferito c'è, qualche sasso è volato, qualche episodio da deplorare può darsi che ci sia, ma aspettiamo a parlare quando avremo sentito i racconti e visto i video di chi era lì... Il 412 della polizia ha volato sopra di noi come fossimo stati in Afghanistan, dalle 8 alle 18 almeno, e sono 100 euro al minuto... io non ci sto, è uno scenario surreale per aprire un cantiere.

Ciò che vi vorrei dire a caldo è:

1) già ora le prime pagine dei giornali titolano di guerriglia, di back bloc e altre amenità simili: si tratta di elementi del tutto marginali della giornata, ciò che conta, e che doveva essere oggetto dei titoli, è l'enormità della gente normale qui confluita, cittadini italiani ed europei, famiglie con bambini, pensionati, professionisti, docenti, medici, artigiani, studenti che da tutta italia (pullman da Pisa, Macerata, Udine, Bologna, Genova...) hanno affrontato levatacce e disagi, per venire a passare una domenica di civile indignazione insieme a noi. Chapeau a tutti loro, che dimostrano come vi sia una presa di coscienza sempre più vasta del problema dei beni comuni e una voglia individuale di "contare" qualcosa sul piano delle scelte. Mi sembra che politica e giornalisti siano terribilmente indietro, impegnati a proteggere i loro privilegi o tremebondi a sperare che il loro servilismo porti una promozione sulla scala sociale. Ma la gente sta correndo più veloce di loro. Ho parlato con centinaia di persone e ne ho tratto una grande impressione di competenza, di coraggio, di onestà, di passione. Altro che black-bloc!

2) tutti hanno ben chiaro, per vivere ogni giorno sulla propria pelle altre simili usurpazioni sui loro territori, che le priorità per il Paese sono altre, che nessuno vuole questi monumenti faraonici ma desidera interventi semplici, evidenti e efficaci sulla quotidianità. Tutti hanno ben chiaro che i tempi stanno cambiando in fretta. Nelle ore di marcia sotto il sole, i discorsi che sentivo fare erano dei rapporti dell'Asia con il mondo occidentale, della crisi delle risorse, dell'opposizione economia capitalistica-benessere, dell'impossibiltà della crescita continua, della crisi petrolifera... insomma, un campione interessante di pubbliche riflessioni sul presente e sul futuro.

3) speriamo che ognuno di loro stasera su facebook dica: "c'ero anch'io e vi spiego quali menzogne i giornali e la tv diffondono su di noi e su questa faccenda".

4) fino al 12 luglio 1980 non c'era il traforo autostradale, quindi sulla ferrovia attuale passavano tutte le merci e i passeggeri per la Francia, inclusa la navetta per le automobili Bardonecchia-Modane. Nel 1980 eravamo forse all'età della pietra? La ferrovia attuale bastava allora, basterebbe a maggior ragione in un mondo futuro con meno risorse. Ma Chiamparino è al delirio sviluppista e vede il Tav Valsusa come una fede: o il Tav o la terribile decrescita! Allora Tav sia. Aggiungo che un'opera di questo genere avrebbe un overhead di sistema enorme rispetto a opere più semplici e resilienti. In un'epoca postpicco petrolifero, l'imponente infrastruttura tecnologica ed energetica necessaria a garantire la sicurezza di un tunnel di 54 km con temperature interne di oltre 50 C, collasserebbe dopo pochi mesi, anche solo per via dei costi. Vedere Rutilio Namaziano... le mitiche strade di Roma, poco dopo la caduta dell'impero erano impraticabili per mancanza di manutenzione e si preferiva il periglioso viaggio via mare da Roma alla Liguria piuttosto che affrontare il fango dei tratturi maremmani...

5) finanziamento europeo: per ora, a inizio cantiere, si parla di sbloccare 671 milioni di euro, pari a circa il 4,5% del valore del progetto (calcolato dell'ordine dei 15 miliardi di euro, anche qui non ci sono mai numeri trasparenti). In caso di realizzazione successiva, si parla di ulteriore finanziamento EU del 30% della sola tratta internazionale, che escluderebbe quindi i circa 2 miliardi di euro della tratta di adduzione Torino-Chiomonte, interamente a carico italiano. Sono dati vaghi perchè è quel poco che si riesce a leggere sui giornali locali. Anche questo fatto dovrebbe indignare tutti: non c'è uno straccio di rapporto ufficiale che faccia chiarezza verso i cittadini. I promotori, che i dati immagino li avranno, con fior di tecnici pagati per far solo quello, tacciono, lasciando tutti noi a baloccarci con stime e supposizioni. Anche questo è strano: se avessero dati seri, certi e inoppugnabili a sostegno dell'opera, non pensate che avrebbero già convocato una conferenza stampa internazionale, spazzando via ogni nostra chiacchiera? Invece stanno nascosti nelle gallerie, lasciando che la gente si arrabbi, che i politici sfornino la loro retorica, che i pochi come noi che tentano di ragionare si spacchino la testa su dati faticosamente estratti qua e là.

6) la stretta alleanza politica bipartisan che mostra un tenacissimo blocco favorevole all'opera, è un altro elemento di sospetto. In genere il politico, massimamente quello italico, quando trova un muro invalicabile nei propri affari, lo aggira, scantona, sceglie altri obiettivi più facili, ma non si mette contro una marea montante di rabbia popolare che sta diventando un elemento incognito estremamente instabile. Qui invece sono passati vent'anni di proteste e continuano tutti imperterriti ad andare in rotta di collisione contro il massiccio d'Ambin. Butto lì, non è che devono aver fatto tante e tali facili promesse sulla divisione di questa appetitosa torta, che ora qualcuno ha la canna di fucile puntata dietro la schiena se non le mantiene e non paga pegno?

Ciao a tutti dalla Valsusa, qui comunque è una serata ancora molto calda. Speriamo che serva a qualcosa.

(5 luglio 2011)