venerdì 31 maggio 2013

Perché il 2 giugno sia una piazza



da  http://comune-info.net/2013/05/perche-il-due-giugno-torni-ad-essere-una-piazza/

Le reti del servizio civile e del disarmo scrivono ai parlamentari ed al Presidente della Repubblica : aiutateci a festeggiare il 2 giugno nello spirito della Costituzione.

Un nuovo passo verso la riscoperta della Festa della Repubblica come giorno di celebrazione di tutte le forze vive che costruiscono quotidianamente il patrimonio positivo del nostro Paese. In questo senso si deve leggere l’invio, da parte delle stesse reti e realtà che nei giorni scorsi hanno scritto in tal senso al presidente Napolitano, di una lettera a tutti i senatori e deputati dell’attuale parlamento.
Forti del sostegno di oltre cento organismi che hanno supportato fin dall’inizio questa iniziativa (e le adesioni alla lettera per la presidenza della Repubblica sono in aggiornamento sui siti delle realtà promotrici) la Rete Italiana per il Disarmo, la Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, il Forum Nazionale per il Servizio Civile, il Tavolo Interventi Civili di Pace e la Campagna Sbilanciamoci hanno deciso di coinvolgere anche i rappresentanti diretti dell’elettorato italiano.
La lettera sottolinea fin dal principio, con lo scopo di comunicare il senso delle iniziative che avranno luogo in occasione del 2 giugno, che il sistema democratico italiano affonda le proprie radici nella Costituzione, in cui vanno ricercati i veri elementi ispiratori per celebrare la Festa della Repubblica e i pilastri fondanti della nostra società.
Da ciò le realtà promotrici traggono la convinzione, sottoposta direttamente ai Parlamentari, che “non risponda né alla lettera né allo spirito della nostra Costituzione celebrare la Festa della Repubblica con una parata militare” ma che vadano al contrario trovati modi più fedeli alla nostra Carta fondamentale. Eppure, nonostante qualche ipotesi di risparmio, non si andrà a toccare il dispiegamento di reparti armati nel cuore di Roma.
“Non ci spaventa in sé la sfilata militare, ma ci preoccupa il suo essere simbolo delle consistenti spese militari che il nostro paese sostiene, compreso il progetto di acquisto dei cacciabomabardieri F-35 a capacità nucleare: una scelta contro la Costituzione che, tra l’altro, sottrae rilevanti risorse pubbliche alle tante necessità attuali (lavoro, sanità, istruzione, cultura, ricerca, protezione, pensioni, ecc.). E’ una contraddizione divenuta ormai incomprensibile per la gran parte dell’opinione pubblica” affermano le realtà promotrici nella lettera inviata pochi giorni fa.
Le alternative potrebbero essere molte e più indicate alla Festa della Repubblica, ad esempio con la presenza delle forze del lavoro, dei sindacati, delle categorie delle arti e dei mestieri, degli studenti, degli educatori, degli immigrati, i bambini con le madri e i padri, delle ragazze e dei ragazzi del servizio civile, dei disoccupati che lavoro non trovano. L’invito ai parlamentari è quindi quello di prendere posizione esplicita ed istituzionale attraverso un voto nelle due camere, sulle modalità di celebrare la Festa della Repubblica.
Nella lettera si conferma poi l’intenzione di celebrare in modo civile e disarmato il 2 giugno. Sia nei territori locali di tutta Italia, sia nei luoghi dell’Emilia colpiti dal recente terremoto (in particolare con ragazze e ragazzi in servizio civile) che a Roma in  piazza Mignanelli – accanto a piazza di Spagna dove in una manifestazione pubblica che avrà luogo dalle 11 alle 14. Verranno premiate alcune categorie di cittadini che onorano quotidianamente la Costituzione. Alcune sedi di servizio civile, che per tanti giovani sono scuole di impegno civile e solidale, terranno le porte aperte per far conoscere a tutta la cittadinanza queste realtà vive, così come diverse sedi delle associazioni aderenti alle reti promotrici. L’invito ai parlamentari è dunque quello di visitare in quel giorno tali luoghi per celebrare il 2 giugno in piena obbedienza costituzionale.

Fonte: disarmo.org
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martedì 14 maggio 2013

“Con un joystick ho massacrato donne e bambini a distanza”

Ogni tanto si sente parlare di "droni"... cosa sono, cosa fanno? Ce lo racconta Brandon...

Articolo tratto da
http://frontierenews.it/2013/01/con-un-joystick-ho-massacrato-donne-e-bambini-a-distanza/




Un ex soldato della Us Air Force, il 27enne Brandon Bryant, ha raccontato allo Spiegel gli “orrori” della guerra “virtuale” che, per più di cinque anni, ha condotto a distanza. A distanza, sì. Perché Brandon bombardava in Afghanistan e in Iraq ma era nel New Mexico, chiuso in un container senza finestre e con l’aria condizionata. Un computer, una tastiera e un joystick i suoi strumenti di morte: telecomandava droni. Nella guerra “virtuale, impersonale e asettica” di cui Brandon era partecipe, sono comparsi – per pochi, lunghi istanti – “uomini, donne e anche bambini”. Ormai insonne e depresso, Brandon viene messo a riposo per sei mesi: “sindrome post traumatica”. Come un soldato al fronte che ha combattuto una guerra “vera”. Per poi essere congedato.
“Quando Brandon premeva un bottone dal New Mexico qualcuno moriva dall’altra parte del mondo”, scrive lo Spiegel. Ad esempio quando un drone Predator da lui telecomandato volava sopra una baracca fatta di fango in un villaggio afgano; il pilota accanto a lui ha impugnato il joystick e ha lanciato un missile Hellfire. Restavano 16 secondi all’impatto.

“Questi momenti sono come in slow motion”, ha dichiarato Brandon. A sette secondi dall’impatto non si vedeva ancora nessuno sul terreno. Il missile poteva essere quindi deviato, a quel punto. A tre secondi dall’impatto è spuntato un bambino. Una forte esplosione. Parti dell’edificio sono crollate immediatamente. Il bambino è scomparso. Brandon è stato preso da un’orrenda sensazione. “Abbiamo appena ucciso un bambino?” ha chiesto al collega. “Sì, credo che che fosse un bambino”, ha replicato questi. ”Era un bambino?” hanno quindi chiesto ai superiori sulla finestra di chat. “No. Era un cane”, hanno risposto. “Un cane su due piedi?”

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