lunedì 17 giugno 2013

3. La storia di Site Pluto - Progetto MTC, centro di addestramento a Site Pluto

1.a Lo scenario in cui si inserisce Site Pluto - Alcuni numeri …  
1.b Lo scenario in cui si inserisce Site Pluto - Chi sono oggi le vittime delle guerre? 
1.c Lo scenario in cui si inserisce Site Pluto - Da SETAF ad AFRICOM  
2 La storia di Site Pluto ed eventicollegati - comprende Le 4 sorelle: AFRICOM, Ussocom, CoESPU, Site Pluto di Angelo Azzalini



3.a Progetto MTC [Mission Training Complex = complesso per la formazione alla missione], centro di addestramento a Site Pluto

Il Pentagono americano ha previsto di costruire nella metà del 2013 [progetto ora sospeso], all'interno dei 22 ettari del Sito Pluto, un Mission training complex, un Centro per l'addestramento unificato dell'US Army. La struttura si svilupperà su un'area di 5 ettari e "sarà un vero e proprio centro all'avanguardia, dotato di tecnologie di ultima generazione. Potrà ospitare quasi 300 militari al giorno, nel caso delle esercitazioni più gravose. Le unità di stanza a Vicenza, grazie alla nuova struttura, potranno condurre addestramenti mirati, pianificando missioni e simulando ambienti virtuali. L'obiettivo è quello di mantenere «un alto livello di prontezza operativa»", come hanno dichiarato recentemente le autorità statunitensi. Il costo previsto per la ristrutturazione del sito è di circa 21 milioni di €.

"Mission Training Complex", in breve MTC, significa centro di addestramento per le "missioni", cioè addestrare i militari prima di essere inviati in "missione" …
Il nome originario, usato fino a qualche tempo fa, era "Battle Command Training Centers" [BCTC], cioè centri di addestramento per la battaglia … cambia il nome, così dice il sito militare http://www-bctc.army.mil/, ma "non la missione né la visione" ...

Da notare che alla Ederle da più di vent’anni, l’edificio n. 350 è impiegato come Battle Command Training Center (BCTC), un “poligono digitale” per l’addestramento al combattimento dei comandi e delle unità dell’esercito USA (ma anche delle brigate italiane inviate in Afghansitan) e la loro preparazione “all’intero spettro delle operazioni in ambito congiunto, intergovernamentale e/o multinazionale”. Dopo il trasferimento a Longare del BCTC, i militari Usa intenderebbero demolire il vecchio complesso addestrativo di Camp Ederle per “dar vita a uno spazio verde”. [31]
Rendering del centro di addestramento voluto dal Pentagono per la base Pluto a Longare
Ecco il nuovo centro di addestramento voluto dal Pentagono e destinato a site Pluto. Una struttura con pianta a croce, realizzata nella parte più alta della base di Longare, che si svilupperà su un'area di oltre 4 mila metri quadrati. Mentre dalla Ederle mettono le mani avanti specificando che «non verrà finanziato l'anno prossimo o nell'immediato futuro in quanto probabilmente non ci saranno fondi disponibili», il progetto da 26,2 milioni di dollari sulla carta è allo stato avanzato. Come dimostra il rendering pubblicato.
LA COSTRUZIONE. Le polemiche si susseguono. Le parole volano. Ma il documento evidenzia senza dubbi quali sono le intenzioni [soldi permettendo] del Governo statunitense. Come si vede dall'immagine, e come anticipato qualche giorno fa, l'edificio sarà alto poco più di 7 metri e sarà realizzato nella zona collinare di site Pluto, dove allo stato attuale ci sono alcuni bunker di stoccaggio. Sarà recintato. E poco distante ci sarà un cancello con tanto di guardiola per il controllo degli accessi che, con ogni probabilità, non avverranno quindi dalla zona Sud ma a Nord. Per la realizzazione sarà necessario demolire gli spazi al momento esistenti, spostando inoltre alcuni servizi presenti e necessari al funzionamento di tutta la struttura.
L'ESTERNO. La parola d'ordine, secondo quanto fatto sapere, è ecosostenibilità. Da qui la scelta di puntare su pannelli solari, che saranno sistemati sul tetto del centro di addestramento militare, ma anche la volontà di estendere l'edificio in larghezza piuttosto che in lunghezza. Il polo pensato dagli Usa punterà sul risparmio energetico. Ecco dunque che le pareti, il cui colore esterno riprende quello della caserma Ederle e della base Dal Molin, poggeranno su una struttura in cemento armato, ma saranno realizzate con montanti metallici e finiture in pannelli di cartongesso. Poco distante, invece, ci sarà il muro di contenimento di 350 metri a monte del fabbricato e la rete metallica, per riparare il centro da possibili raid terroristici.
L'INTERNO. Il polo studiato dal Dipartimento della difesa statunitense avrà una struttura a forma di croce. In ogni ala troveranno spazio aule specifiche: celle operative, sale conferenze, classi per lo studio teorico, aree di supporto tecnico. Nel cuore del centro ecco le stanze per le revisioni delle azioni appena provate. Perché l'obiettivo, secondo l'intenzione del comando americano, è sopperire alle strutture attuali considerate «insufficienti».
INTERROGAZIONE. Questo il progetto. Resta da capire se ci saranno i soldi oppure no, come comunicato dalla Ederle. Nel frattempo le discussioni continuano. Valerio Sorrentino, consigliere comunale del Pdl, attacca Variati perché «s'interessa di più di quanto accade a Longare rispetto che al degrado sempre più forte che Vicenza presenta nelle proprie strade, tra tossici, sbandati e mendicanti». E aggiunge: «Ci piacerebbe sapere cosa possa interessare ai vicentini che in un paese limitrofo si svolgano addestramenti in una caserma. Il sindaco sa bene che la sua presa di posizione è semplicemente astrusa. Le elezioni, tuttavia, si avvicinano, e non importa quindi cadere nel ridicolo».
IL SILENZIO. Allo stesso tempo il comitato “Rete civica vicentina” manifesta il proprio dissenso parlando di «riconversione illogica». E ancora: «Ci auguriamo che anche il sindaco di Longare, sorpassato a “sinistra” nelle preoccupazioni dal sindaco Variati che ha invece preso più a cuore la questione, sappia andare oltre alla semplice dichiarazione di presa d'atto inerme, preoccupandosi di dare un segnale di attenzione alla tutela del territorio, coinvolgendo la popolazione nel percorso di conoscenza e nelle decisioni. Ci auguriamo possa valutare con una visione di lungo periodo». 
 
Nicola Negrin


3.b Iniziativa del Sindaco di Vicenza
Base USA Pluto, il sindaco Variati: “No a una nuova struttura impattante"

3.c Iniziativa dell'ex Sindaco di Longare, Roberto Walczer  
Non siamo più disposti ad accettare che nei nostri territori, in un momento di crisi internazionale, si continui ad investire sulla macchina della guerra.
Sulle Colline dei Berici (Longare) vicino a Vicenza, oggetto di un ampliamento della Caserma Ederle, sono previsti 26 ml di dollari per una struttura di addestramento delle truppe statunitensi.
Il sito Pluto, già deposito di testate nucleari tattiche, si trova a ridosso di un centro abitato e in posizione collinare, risulta illogico, irrazionale ed immorale consumare ancora territorio italiano, per un'edilizia avulsa dal contesto, ma quello che ci preoccupa di più e che sarà un centro di controllo strategico per azioni militari di guerra della SETAF in tutto il Sud Est del globo.”

Testo della Petizione:
Considerato che a Vicenza (Italia), si è già sacrificato del territorio per l'ampliamento della caserma Ederle (Nuova Dal Molin), considerato che nel Comune di Longare (Vicenza-Italia) esistono già 2 basi militari, una italiana e l'altra in concessione alla SETAF Statunitense, considerato che ogni cittadino Italiano deve rispettare le norme dello Stato Italiano ed in particolare la Costituzione Italiana sia per le norme ed i principi in essa contenuti, in particolare l'Art.11 vista l'intenzione di potenziale tale base chiamata PLUTO (Site Pluto) si chiede che venga abbandonato il progetto di ampliamento e che tale base, vista la posizione a ridosso dell'abitato di Longare, venga dismessa dal Demanio Militare e che ritorni alla collettività italiana, con il vincolo di destinazione pubblica o per iniziative di tipo sociale associazionistico, e che diventi un'officina di persone che abbiano una visione di pace piuttosto che un futuro di guerra.” 
[L'iniziativa si è fermata a meno di 550 firme raccolte]