domenica 7 aprile 2013

1.c Lo scenario in cui si inserisce Site Pluto - Da SETAF ad AFRICOM

1.c. Da SETAF ad AFRICOM  
  • 1954, 20 ottobre: il trattato (accordo quadro) bilaterale segreto USA-Italia (BIA) sulle infrastrutture, limita la presenza americana in Italia esclusivamente alle truppe schierate per finalità previste dalla Nato
  • 1955: costituzione della Forza Tattica dell'Esercito USA nel Sud Europa (USA SETAF)
  • 1995, 2 febbraio: "Shell Agreement", o accordo quadro: il testo consiste di cinque articoli e di due allegati: il primo è un modello per futuri accordi "tecnici" base per base sull'uso delle installazioni, una specie di formulario prestampato con spazi in bianco per gli elementi specifici di ogni base; il secondo prevede la procedura per la restituzione delle installazioni o delle infrastrutture
  • 2000: Vicenza rientra nel progetto “Joint vision 2020” [26] [27] un documento del Dipartimento della Difesa USA che parla di “organizzazioni innovative dedicate a trasformare la forza congiunta per il 21° secolo per ottenere la supremazia a spettro totale: persuasiva nella pace, decisiva nella guerra, superiore in qualunque forma di conflitto
  • 2007: durante la presidenza di Bush, su suggerimento di Dick Cheney, Vice Presidente, e Donald Rumsfeld, Segretario della Difesa, co-fondatori del PNAC, “Piano per il nuovo secolo americano”, prende il via US Africa Command, in breve AFRICOM
  • 2008, novembre : dopo l'elezione di Barack Obama, l'ambasciatore americano a Roma, Ronald P. Spogli, predispone un rapporto riservato (“catturato” e pubblicato nel 2010 da Wikileaks) per il Segretario di stato, Condoleezza Rice, in vista del suo incontro con il premier Silvio Berlusconi; il rapporto mette Vicenza e il Dal Molin al centro dei temi da trattare tra i vertici dei due paesi alleati
  • 2008, 3 dicembre: i governi USA e italiano comunicano che SETAF diventa AFRICOM
  • 2008, 8 dicembre: cerimonia della “trasformazione” da SETAF ad AFRICOM a Vicenza [23]
  • 2010, dicembre - Wikileaks, Dal Molin a rischio con Africom di Marino Smiderle giornalista

Viene messo in rete il rapporto riservato (quello del 2008) dell'ambasciatore americano in Italia al Segretario di Stato.
Il governo italiano aveva dei dubbi: il cambiamento della
SETAF in AFRICOM rientra nelle finalità NATO previste dal trattato bilaterale del 1954? L'Africa è fuori dalle finalità della NATO; le finalità della NATO giustificano la presenza militare USA in Italia: quindi trasformando SETAF in AFRICOM, le basi americane presenti in Italia hanno perso la legittimità sancita dal trattato bilaterale del 1954?

Poi il governo italiano si è lasciato convincere e ha accettato l'interpretazione “estensiva” del trattato.

Lo spiega lo stesso Spogli: «Il governo italiano ha risposto positivamente alla nostra richiesta di un annuncio congiunto su AFRICOM durante la sua prossima visita. Questo permetterà di evidenziare gli aspetti umanitari della nostra missione in Africa e tenere lontano il più possibile il tema dalla controversa espansione della base di Vicenza. E si potranno illustrare le sinergie col Coespu, eccellente centro di addestramento per “peacekeepers” [forze di pace …] africani che si trova proprio a Vicenza».