giovedì 15 novembre 2012

... quando le guerre partono da casa tua

venerdì 16 novembre ore 20.30 
incontro pubblico

Site Pluto:

le guerre cambiano
le vittime no

quando le guerre partono da casa tua

Emergency Gruppo di Vicenza
Villa Lattes, via Tahon di Revel 44, Vicenza

mercoledì 14 novembre 2012

Nel 2001 la Cia avvisò Bush: "Al Qaeda sta per colpirci"

 

maurizio molinari
CORRISPONDENTE DA NEW YORK

Nei mesi prima dell’11 settembre 2001 in 7 occasioni la Cia avvertì la Casa Bianca sul rischio di un attacco di Al Qaeda ma l’amministrazione Bush sottovalutò gli allarmi. A svelarlo è il «New York Times» con un’inchiesta di Kurt Eichenwald, autore del libro «500 Days: Secrets and Lies in the Terror Wars» (500 giorni, segreti e bugie nelle guerre al terrore), che ricostruisce quanto successo dal 1 maggio 2001. Nel quotidiano briefing di intelligence al presidente Bush la Cia affermò che «un gruppo al momento negli Usa» stava preparando un’operazione terroristica e il 22 giugno aggiunse che «attacchi di Al Qaeda potrebbero essere imminenti» pur precisando che la finestra di tempo era flessibile. Il Pentagono, all’epoca guidato da Rumsfeld, invitò Bush a «non farsi ingannare dalla Cia»...

domenica 11 novembre 2012

Le 4 sorelle: AFRICOM, Ussocom, CoESPU, Site Pluto (Longare Comm Site)

articolo di Angelo Azzalini 
da http://www.nodalmolin.it/spip.php?article1676


Nell’ “Accordo tecnico… sulle installazioni/infrastrutture in uso alle forze armate statunitensi a Vicenza” del 16 aprile 2008 i 26 ettari di Site Pluto circondati da 2700 metri di recinzione sono definiti “Current (combined) operation and intelligence center (COIC)”. Quindi un’installazione militare di spionaggio (intelligence), comando (Longare Comm Site), controllo e supporto delle unità di AFRICOM per le operazioni in tempo di pace (comprese le attività di addestramento e quindi di uso di armi in poligoni di tiro).

La struttura militare è sotto il formale comando di un italiano che comunque, se vuole accedere a 62 stanze di tre edifici ed ad un numero imprecisato di locali di altri 5 edifici, deve dare un preavviso di almeno 24 ore (restricted areas). L’utilizzo del complesso militare è “ad uso esclusivo U.S.”.
L’infrastruttura militare è finanziata dagli USA e dalla Nato. Site Pluto (Longare Comm Site), però, ha un significato preciso solo se lo si legge come un tassello del “sistema integrato di basi militari statunitensi” di Vicenza e più in generale della strategia statunitense verso il nuovo Eldorado di risorse a basso prezzo costituito dal continente africano.
Nel condurre l’analisi è però indispensabile fare un passo indietro di qualche anno, quando Francesco Cossiga, nel pieno della bufera Dal Molin, parlando al Senato il 28 febbraio 2007, definì la 173^ Brigata USA “…strumento del piano di dissuasione anche nucleare denominato ’Punta di Diamante’ “ .
In seguito queste parole allusive apparvero più chiare legandosi ad un contesto generale che possiamo riassumere nei seguenti punti:
- le forze armate statunitensi hanno subito una consistente riduzione del loro budget pur attestandosi alla mostruosa cifra di 836 miliardi di dollari annui e ad un numero di soldati complessivo di 1,4 milioni;
- i costi in numero di vite umane e in compensazioni per i mutilati fisici e psichici tra le file delle truppe sono aumentati in misura esponenziale fornendo nel contempo all’opinione pubblica un’inaccettabile immagine opaca delle forze armate;
- si impose quindi una scelta che si può sintetizzare così: meno uomini, più tecnologia, gruppi di soldati relativamente piccoli, accuratamente addestrati e con nuove armi (tra cui i droni, aerei senza pilota di stanza a Sigonella). In questo contesto, con la riunificazione al Dal Molin, la 173^ assume un ruolo di primo piano;
- la NATO la cui “ragione sociale” era quella di contrastare il Patto di Varsavia (mai specificando che quest’ultimo fu costituito sei anni dopo la NATO) dal 1992 cambiò pelle con le operazioni di embargo e poi di guerra nel territorio jugoslavo, violando così l’articolo 5 del suo statuto. Questo articolo fu stravolto nel 1999, dopo che in 78 giorni furono sganciate, partendo da basi quasi tutte italiane, 23 mila bombe in 38 mila missioni di 1100 aerei. Ora i paesi membri Nato sono autorizzati a “condurre operazioni di risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”;
- SETAF ha anch’essa subito una metamorfosi divenendo AFRICOM (Comando Africa); solo quest’anno ha compiuto 14 azioni principali in Africa (definite “esercitazioni militari”). Queste attività sono presentate come operazioni per “contrastare e sconfiggere le organizzazioni estremistiche violente”;
- La “guerra globale al terrorismo” trova uno dei suoi bracci di azione principali nel “Comando per le operazioni speciali (Ussocom)”. Le operazioni sono pianificate e decise dalla CIA e da altre 16 organizzazioni federali operando in 75 paesi (impiegando un totale di circa 54 mila uomini). Una direttiva del 2009 autorizza “una forte espansione delle attività militari clandestine con l’invio di commandos per le operazioni speciali in paesi sia amici sia ostili del Medio Oriente, dell’Asia e del Corno d’Africa”. Si formano così “piccole unità di élite” che hanno il compito di “…guerra non convenzionale condotta da forze esterne addestrate e organizzate da Ussocom, controinssurezione per aiutare governi alleati a reprimere una ribellione, operazioni psicologiche per influenzare l’opinione pubblica straniera così che appoggi le azioni militari USA” oltretutto, data la loro segretezza, senza passare attraverso il vaglio democratico del Congresso e dell’opinione pubblica;
- Le “operazioni non convenzionali” che si esplicitano tra l’altro nel “dare la caccia ai leader degli insorti, catturarli o ucciderli” trova uno dei suoi punti principali di forza nell’ “addestrare le truppe locali”.
In conclusione, “sistema integrato di basi militari statunitensi” di Vicenza trova in Site Pluto un punto fondamentale come:
- centro di intelligence per operazioni speciali
- probabile deposito di armi di natura particolare (forse l’edificio numero 9 classificato come restricted area e definito edificio materiali classificati?). Il sito della Fontega-Tormeno è, invece, un deposito di armi convenzionali (Ammunition Supply Point 7 - ASP7), mantenendo così la sua funzione passata (Basic Load Storage Area – BLSA), anche se apparirebbe illogico fosse stato reciso il cordone ombelicale (quale sito di “fuga ed autodistruzione”) che fisicamente lo legava con il “vecchio” Site Pluto, quando esso era deposito di armi nucleari centro di addestramento di truppe destinate alle operazioni di natura speciale. A tal proposito non può non essere rimarcato il ruolo del centro CoESPU (Centro di eccellenza per le Stability Police Units) dell’Arma dei Carabinieri che ha la sua sede nella caserma Chinotto di Vicenza e suo campo di addestramento nell’ex sito Hawk di San Rocco-Santa Tecla proprio sopra Site Pluto. Il CoESPU ha come compito istituzionale quello di addestrare ufficiali provenienti da paesi del terzo mondo “al controllo della folla… agli arresti ad alto rischio… alla protezione di obiettivi sensibili… alla sicurezza dei VIP” come recitava la pagina introduttiva del sito ufficiale fino al 2008, quando queste crude espressioni furono mutate in un più presentabile: “…un’iniziativa italiana, sostenuta dai Paesi del G8 durante il summit tenutosi a Sea Island (USA) e (che) fa parte di un più ampio progetto della Comunità Internazionale che mira ad organizzare specifici programmi di assistenza tecnica e finanziaria volti ad incrementare le capacità globali nelle operazioni di sostegno della pace, con particolare attenzione ai paesi africani “.
A solo titolo d’esempio, durante le scorse settimane sono stati addestrati nelle strutture del CoESPU (Caserma Chinotto e campo di addestramento di San Rocco-Santa Tecla) elementi libici, proprio in concomitanza con il piano del Pentagono e del Dipartimento di Stato USA che stanzia, per il momento, 6 milioni di dollari per creare una élite di 500 militari libici per operazioni in patria e nel Medio Oriente.

giovedì 1 novembre 2012

l'Italia ripudia la guerra anche il 4 novembre


Ricordare le vittime delle guerre, costruire la pace e la sicurezza attraverso il Disarmo.

Il 4 novembre non è un giorno di festa: è un giorno di lutto per le vittime delle guerre e d'impegno per il disarmo. Non festa ma lutto, perché si ricorda la fine di una "inutile strage", come Benedetto XV definì la prima guerra mondiale, e non si può non ricordare che tutte le guerre sono "inutili stragi" e tutti gli eserciti ne sono gli strumenti.
 
Non festa ma impegno, perché per ricordare davvero – e non retoricamente e ipocritamente – le vittime delle guerre l'unico modo è "ripudiare la guerra" e costruire la pace, attraverso la via realistica del disarmo.

leggi il resto al sito nonviolenti.org

giovedì 25 ottobre 2012

24-30 Ottobre, Settimana internazionale per il Disarmo

Se vuoi la pace prepara la pace


Tutti gli anni le Nazioni Unite celebrano dal 24 al 30 ottobre la "Settimana per il disarmo". La giornata di avvio della Settimana non è casuale ma è il giorno in cui cade l'anniversario della fondazione delle stesse Nazioni Unite, il 24 ottobre 1945. La "Settimana per il disarmo" è stata istituita dal'Assemblea Generale nel 1978, con un documento (Risoluzione S-10/2) nel quale si richiama l'attenzione di tutti gli Stati sull'estrema pericolosità della corsa agli armamenti e si incoraggiano a compiere gli sforzi per porvi fine e a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'urgenza del disarmo. 10 Tesi per il Disarmo (e un'appendice importante). 

 10 Tesi per il Disarmo
(e un'appendice importante)
A ciascuno di fare qualcosa, dovunque c'è qualcosa da fare
 
leggi 

giovedì 11 ottobre 2012

Siria - Turchia

Siamo sicuri su "chi" abbia sparato colpi di mortaio sulla Turchia? 
La Turchia fa parte della NATO ... Che interesse ha Assad in questo momento a bombardare la Turchia??

Secondo alcuni analisti [leggi], gli USA vogliono lo scontro Turchia - Siria in modo da umiliare l'Iran sconfiggendo il suo alleato Assad, per poi arrivare a distruggere l'Iran ... 

"Complottismo", "fantapolitica"?? Magari!

Come è iniziata la guerra in Afghanistan
Il casus belli è "offerto" l'11 settembre 2011 ... 
... ma da anni ci sono molti elementi che concorrono a rafforzare un sospetto ora purtroppo certezza: "inside job", i vertici del governo USA sapevano ...
- oltre 1700 fra architetti e ingegneri e altre migliaia di scienziati della AE911 Truth (fonte) chiedono commissioni di inchiesta indipendenti, come spiega questo video di 10 minuti (fonte) o il video completo che verrà mostrato sulla rete televisiva americana CPT - PBS (fonte

- Il magistrato Ferdinando Imposimato, già presidente della commissione Antimafia, Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, sostiene che nei palazzi del World Trade Center erano collocati una serie di ordigni e che l'intelligence americana non avvisò l'Fbi: “In tal modo lasciarono che gli attentati avvenissero eseguiti l’11 settembre 2001”; pertanto sta preparando una denuncia al Tribunale internazionale penale dell’Aja (1, 2, 3).

Come è iniziata la guerra in Iraq
... il pretesto era cercare le armi di distruzione di massa che non esistevano ... 
perlomeno in Iraq. Per contro:
- negli USA la Ricerca e Sviluppo su nuovi armamenti e tecnologie militari riceve sempre più fondi negli USA al punto da coinvolgere il 30% dei ricercatori ... Secondo dati della National Science Foundation, il 52,7% del fatturato che lo Stato destina allo sviluppo scientifico è indirizzato al solo settore militare." (dati del 2007) [fonte]

- le spese militari degli Stati Uniti d'America sono passate da 345,0 miliardi di dollari nel 2001 a 711,0 miliardi di dollari nel 2011 pari al 4,7% del loro PIL [fonte]
- nel 2006 gli USA hanno venduto "armi" per 7,9 miliardi di dollari; nel 2011 gli USA hanno venduto "armi" per 66,3 miliardi di dollari [fonte] pari a quasi il 78% del totale di un mercato valutato globalmente 85,3 miliardi di dollari nel 2011.

Come è iniziata la prima guerra del Golfo?
... nel 1990 è Pres. G.H. Bush: 
- il casus belli: è offerto massacro di bambini a Kuwait City da parte di truppe di Saddam: una infermiera kuwaitiana in lacrime racconta quelle atrocità davanti al Congresso USA; il governo USA avverte l'Arabia Saudita che mezzi corazzati di Saddam sono lungo il confine...
- Alcuni anni dopo alcuni giornalisti canadesi e USA scoprono che era stata una invenzione: la ragazza, figlia dell'ambasciatore del Kuwait, era stata preparata e aveva recitato; le foto satellitari di quel periodo non mostrano alcun mezzo corazzato nè truppe lungo il confine con l'Arabia Saudita ...

e ci sono casi precedenti: vedi "link"

martedì 25 settembre 2012

da http://www.megachip.info/finestre/zero-11-settembre/8851-imposimato-a-11-anni-da-quell11-settembre-era-strategia-della-tensione.html

di Ferdinando Imposimato -Journal of 9/11 Studies

Gli attentati dell'11/9 sono stati un'operazione globale di terrorismo di Stato consentita dall'amministrazione degli USA, che sapeva già dell’azione ma è rimasta intenzionalmente non reattiva al fine di fare la guerra contro l'Afghanistan e l'Iraq. Per dirla in breve, gli eventi dell'11/9 erano un caso di Strategia della Tensione messa in atto dai poteri politici ed economici negli Stati Uniti per perseguire vantaggi in capo all'industria petrolifera e delle armi.
Anche l'Italia è stata una vittima della "Strategia della Tensione" della CIA, attuata in Italia dai tempi della strage di Portella della Ginestra, in Sicilia, nel 1947, fino al 1993.
Ci sono molte prove di una tale strategia, sia circostanziali che scientifiche. Le relazioni del National Institute of Standards and Technology (NIST), del 20 novembre 2005, hanno sancito le conclusioni di seguito esposte.
Gli aerei che hanno colpito ciascuna delle torri gemelle hanno causato tanto una breccia quanto un'esplosione evidenziata da una gigantesca palla di fuoco. Il carburante rimanente fluiva verso i piani inferiori, alimentando gli incendi. Il calore degli incendi deformava le strutture degli edifici così che entrambe le torri sono crollate completamente da cima a fondo. Molto poco è rimasto di quanto era di qualsiasi dimensione dopo questi eventi, a parte i frammenti in acciaio e in alluminio e i detriti polverizzati provenienti dai pavimenti in cemento. Anche l’edificio 7 del World Trade Center crollò: lo fece in un modo che risultava in contrasto con l'esperienza comune degli ingegneri.
Il rapporto finale del NIST ha affermato che gli attacchi aerei contro le torri gemelle erano la causa dei crolli per tutti e tre gli edifici: WTC1, WTC2 e WTC7.
Tutti e tre gli edifici sono crollati completamente, ma l'edificio 7 non fu colpito da un aereo. Il crollo totale del WTC7 ha violato l'esperienza comune ed era senza precedenti.
Il rapporto del NIST non analizza la reale natura dei crolli. Secondo gli esperti intervenuti nel corso delle Udienze di Toronto (“Toronto Hearings”, 8-11 settembre 2011), i crolli avevano caratteristiche che indicano esplosioni controllate. Sono d'accordo con l’architetto Richard Gage e l’ingegnere Jon Cole, entrambi professionisti di grande esperienza, che sono arrivati alle loro conclusioni attraverso test affidabili, prove scientifiche, e la testimonianza visiva di persone insospettabili, tra cui i vigili del fuoco e le vittime.
L'autorevole teologo David Ray Griffin ha descritto con grande precisione perché l'ipotesi di demolizione controllata dovrebbe essere presa in considerazione. Vari testimoni hanno sentito raffiche di esplosioni.
Secondo il NIST il crollo dell'edificio 7 è stato causato da incendi provocati dal crollo delle torri gemelle. Il chimico e ricercatore indipendente Kevin Ryan, tuttavia, ha dimostrato che il NIST ha dato versioni contraddittorie del crollo dell'edificio 7. In un rapporto preliminare del NIST dichiarava che il WTC7 fu distrutto a causa di incendi provocati da gasolio conservato nel palazzo, mentre in una seconda relazione questo combustibile non era più considerato come la causa del crollo dell'edificio. Ulteriori commenti sulla versione degli eventi data dal NIST sono stati formulati da David Chandler, un altro testimone esperto intervenuto nel corso delle Udienze di Toronto. Nonostante la presunzione del NIST in merito a tre distinte fasi di crollo, Chandler ha sottolineato che molti video disponibili dimostrano che per circa due secondi e mezzo l'accelerazione dell’edificio non può essere distinta da una caduta libera. Il NIST è stato costretto a concordare con con questo fatto empirico come sottolineato da Chandler, e ora comprensibile per chiunque.
Peter Dale Scott, un altro testimone alle Udienze di Toronto, ha dimostrato l'esistenza di un modello d’azione sistematico della CIA volto a bloccare importanti informazioni nei confronti dell'FBI, anche quando l'FBI avrebbe normalmente diritto di ottenerle. Inoltre, ci sono ulteriori elementi di prova contro George Tenet e Tom Wilshire. Secondo l'ex capo dell’antiterrorismo della Casa Bianca, Richard Clarke (intervista rilasciata alla televisione francese e tedesca come parte di un documentario di Fabrizio Calvi e Christopf Klotz ,31 agosto 2011, nonché l'intervista con Calvi e Leo Sisti, "Il Fatto Quotidiano ", 30 agosto 2011) la CIA era a conoscenza dell’imminente attacco dell’11/9.
Inoltre, dal 1999 la CIA aveva indagato Khalid al-Mihdhar e Nawaf al-Hamzi, entrambi sauditi, che sono stati associati con l'aereo della American Airlines che ha colpito il Pentagono. La CIA era stata informata che Khalid al-Mihdhar e Nawaf al-Hamzi erano arrivati negli Stati Uniti all'inizio del 2000. È legittimo dedurre che Tenet, capo della CIA, e Wilshire, secondo Peter Dale Scott una "figura chiave" nella Alec Station, bloccarono gli sforzi di due agenti dell'FBI, Doug Miller e Mark Rossini, intesi a notificare al centro FBI che uno dei partecipanti alla riunione di Kuala Lumpur, al-Mihdhar, aveva ottenuto un visto USA attraverso il consolato degli Stati Uniti a Jeddah. Il professor Scott, basandosi sulla ricerca di Kevin Fenton, cita 35 occasioni in cui i dirottatori sono stati protetti in questo modo, a partire dal gennaio del 2000 al 5 settembre 2001. Con riferimento al precedente di questi incidenti, il motivo di questa protezione era evidentemente, secondo Fenton, «per coprire un'operazione della CIA che era già in corso.»
Ulteriore prova indiziaria contro Tenet e Wilshire è la seguente. Il 12 luglio 2001 Osama bin Laden si trovava nell’ospedale americano di Dubai. Fu visitato da un agente della CIA. Questa informazione è stata data a Le Figaro, che ha anche riferito che bin Laden era stato operato in questo ospedale, essendo arrivato da Quetta (Pakistan). Questa informazione è stata confermata da Radio France International, che ha rivelato il nome dell'agente che ha incontrato bin Laden: Larry Mitchell. Tenet e Wilshire, consapevoli della presenza di bin Laden negli Emirati Arabi Uniti, non sono riusciti a farlo arrestare né estradare, anche se i documenti dell'FBI e della CIA lo ritenevano responsabile di massacri in Kenya e Tanzania.
L'insider trading è una forte ulteriore prova contro la CIA, l’FBI e il governo degli Stati Uniti.
Gli articoli del professor Paul Zarembka, così come da Kevin Ryan e altri, dimostrano che tali casi di insider trading hanno avuto luogo nei giorni immediatamente precedenti rispetto agli attentati. Eppure questi casi di insider trading sono stati negati dall'FBI e dalla Commissione d’inchiesta sull’11/9.
Ulteriore prova contro la CIA e l'amministrazione degli Stati Uniti è la seguente. Mohammed Atta, almeno a partire dal maggio 2000, era sotto sorveglianza della CIA in Germania, secondo la Commissione sull’11/9, sia perché era accusato sin dal 1986 di attentati contro Israele, sia perché era stato sorpreso mentre acquistava grandi quantità di prodotti chimici per l'uso in esplosivi a Francoforte (The Observer, 30 settembre 2001). È stato indagato dal servizio segreto egiziano e il suo telefono cellulare era sotto controllo. Nel novembre del 1999 Mohammed Atta lasciò Amburgo, andò a Karachi, in Pakistan, e poi a Kandahar. Qui ha incontrato bin Laden e lo sceicco Omar Saeed (secondo la rivista specializzata in questioni di sicurezza interna GlobalSecurity.org, alla voce "Movements of Mohammed Atta"). Dopo giugno 2000 gli USA hanno continuato a monitorare Atta, intercettando le sue conversazioni con Khalid Sheikh Mohammed, considerato il regista del 9/11, che ha vissuto in Pakistan.
Una forte prova del fatto che la CIA era a conoscenza dei movimenti irregolari di Atta dagli Stati Uniti verso l'Europa e all’interno degli Stati Uniti è il documento declassificato della CIA inviato dall'Agenzia a G.W Bush (President’s Daily Brief – Ndt: “relazione breve giornaliera per il presidente”). Questo documento, del 6 agosto 2001, dice: «Bin Laden determinato a colpire in USA.» E continua: "relazioni di provenienza clandestina, di governi stranieri, e dei media indicano che bin Laden sin dal 1997 ha voluto condurre attacchi terroristici negli Stati Uniti. Bin Laden ha inteso in interviste a televisioni statunitensi nel 1997 e nel 1998 che i suoi seguaci avrebbero seguito l'esempio dell’attentatore del World Trade Center Ramzi Yousef, e avrebbero “portato i combattimenti in America”.»
Dopo gli attacchi missilistici degli Stati Uniti sulla sua base in Afghanistan nel 1998, bin Laden disse ai seguaci che voleva infliggere una rappresaglia a danno di Washington, secondo un servizio di intelligence straniero. Un membro operativo egiziano della Jihad islamica ha rivelato a un agente di un servizio segreto straniero, nel frattempo, che bin Laden aveva intenzione di sfruttare l'accesso operativo agli Stati Uniti per organizzare un attacco terroristico ...
Una fonte clandestina ha affermato nel 1998, che una cellula di bin Laden a New York stava reclutando giovani musulmani americani per gli attentati.
Questo documento dimostra che la CIA, l’FBI, così come il presidente Bush, conoscevano già dal 6 agosto 2001 chi aveva un accesso operativo: Atta. Nessuno ha goduto di un tale accesso negli Stati Uniti quanto Atta. Ma la CIA, l’FBI e Bush non hanno fatto nulla per fermarlo.
In Italia ho raccolto prove che la guerra in Iraq è stata decisa dal governo degli Stati Uniti prima degli attacchi dell'11/9 con l'aiuto dei servizi segreti italiani. Secondo Michel Chossudovsky, gli attacchi dell'11/9 sono stati usati come pretesto per la guerra, avendo avuto come sfondo i molti anni in cui si è avuta la creazione e il sostegno da parte della CIA della rete terroristica ora conosciuta come al-Qa’ida. Oggi c'è il pericolo di una nuova "guerra preventiva" contro l'Iran da parte degli Stati Uniti. Questo potrebbe essere terribile per la gente di tutto il mondo e potrebbe anche distruggere una gran parte dell'umanità.
L'unica possibilità per avere giustizia è quello di presentare le migliori prove relative al coinvolgimento di singoli individui nei fatti dell’11/9 al Procuratore della Corte penale internazionale chiedendogli di indagare in base agli articoli 12, 13, 15 e 17, lettere a e b, dello Statuto della Corte penale internazionale, ricordando anche il preambolo della Statuto:

  • Riconoscere che tali gravi reati minacciano la pace, la sicurezza e il benessere del mondo,
  • Affermare che i reati più gravi che sono motivo di allarme per la comunità internazionale nel suo insieme non debbano rimanere impuniti e che la loro repressione debba essere efficacemente garantita mediante provvedimenti adottati a livello nazionale ed attraverso il rafforzamento della cooperazione internazionale,
  • Essere determinati a porre fine all'impunità degli autori di tali crimini e quindi di contribuire al perseguimento di tali reati,
  • Ricordare il dovere di ogni Stato di esercitare la propria giurisdizione nei confronti dei responsabili di reati internazionali ...

Ferdinando Imposimato, settembre 2012.

Il testo in inglese è stato trascritto anche QUI.

Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.

ferdinando imposimato megachFerdinando Imposimato è presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione ed ex senatore e deputato. A lungo ha fatto parte della Commissione bicamerale Antimafia.
Da magistrato ha istruito alcuni tra i più importanti processi sul terrorismo (il caso Aldo Moro, l'attentato al papa Giovanni Paolo II, il caso Bachelet). Ha scoperto la “pista bulgara” e altre connessioni terroristiche internazionali. Innumerevoli i processi contro mafia e camorra. Tra gli altri, ha istruito il caso Michele Sindona e il processo alla Banda della Magliana.
È autore o co-autore di sette libri sul terrorismo internazionale, la corruzione statale, e di questioni connesse, nonché Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.


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giovedì 20 settembre 2012

"Alleati" non significa necessariamente "Allineati"

[lettera di inizio Settembre inviata da Giancarlo Albera, a nome e per conto del Coordinamento Comitati, al GdV ma mai pubblicata, che faceva alcune considerazioni sulla questione Pluto]

In questi giorni tanto si è scritto in merito al progetto USA per l’ampliamento della base Pluto; parola a noi tristemente nota perché servita a pretesto per la costruzione della nuova base al Dal Molin (spacciata per ampliamento della Ederle). Ancora una volta la ns.città è vittima della prepotenza e degli abusi da parte di uno Stato, che ha fatto prevalere le sue incomprensibili  ragioni (per non apparire ostile all’Alleato ed in osservanza di trattati di sudditanza e patti-bilaterali stipulati dopo una guerra voluta da altre generazioni), su quelle legittime dei cittadini e della tutela del territorio. 

Giustamente i rappresentanti istituzionali, sindaco di Vicenza, Longare e commissario Provinciale pretendono di essere informati, di vedere il piano, di valutare gli effetti per poter risolvere eventuali problemi legati alla salute e alla mobilità. Oggi come allora si sta invece cercando di calare dall’alto un nuovo progetto di espansione militare, senza il coinvolgimento delle autorità  locali e della popolazione, col forte rischio di lasciare un segno indelebile sulla città stessa e sugli abitanti. Si pensi anche ai possibili rischi di inquinamento nel movimento terra, trasporto, stoccaggio materiali, ed ancora, per l’adeguamento alle normative di sicurezza ed antiterrorismo.

Certamente ci sono stati tanti, troppi silenzi, poiché già nel Giugno 2007 quando assieme ad altri 3 tecnici accompagnammo 4 parlamentari ad ispezionare la base, avevamo segnalato agli organi istituzionali nazionali e parlamentari che Site Pluto era già in fase di modernizzazione e ristrutturazione tanto che fu oggetto di una interrogazione parlamentare il 28 di quel mese; che già disponeva nell’edificio centrale a metà collina, di un capiente salone tipo anfiteatro, con circa 150 postazioni, per l’addestramento delle alte gerarchie militari presenti in Europa. Dotato di moderne tecniche di comunicazione, simulazione, videoconferenza. Quel luogo rivestiva già allora un ruolo strategico importante che oggi si vuole potenziare e che può essere facilmente trasformato da simulazione a  sala comando operativa   con tutte le conseguenze nefaste e, funzionale alle varie operazioni militari (con utilizzo droni  etc).

Quello che più sorprende è che si continui nell’equivoco di fondo di considerare queste istallazioni come appartenenti alla NATOblocco occidentale” con finalità di difesa  mentre in realta’  appartengono al Comando terrestre  AFRICOM  da Setaf che era (svelato anche da WikiLeaks), fuori quindi dagli ambiti di intervento Nato(nord atlantico), avente come braccio operativo  la 173 brigata, secondo reparto dell’esercito Usa, in barba alla sovranità e all’art.11. Di tutto ciò il deputato S. Stefani, Presidente della Commissione Esteri  e paladino di pace e giustizia  per Vicenza, non dice nulla. Come nulla viene detto dell’incremento della produzione e vendita delle armi nella stragrande parte dei paesi del mondo Italia compresa. Gli Usa, hanno triplicato le vendite di armi nel mondo(sole 24 ore del 28-8-012)e, sono in testa  alla corsa al riarmo. La storia ci insegna che la corsa agli armamenti anticipa e promuove i conflitti. 

Per finire poniamoci  alcuni interrogativi. 
E’ così irrilevante che a Vicenza si formi il più importante insediamento militare dell’esercito americano in Europa ? 
Quale potrà essere il limite a questa espansione  militare ? 
Quanto costerà ai vicentini sia in tema di risorse (possibili rischi ambientali), che di costi benefici ?   
Dopo 67 anni dalla fine della guerra non è giunto il tempo di rivedere i trattati che regolano le servitù militari ? Ovvero, la desecretazione e rinegoziazione degli accordi bilaterali di Ottobre 54 ?    

Giancarlo Albera
a nome e per conto  del Coordinamento  Comitati                                         

lunedì 17 settembre 2012

PLUTO SITE Longare-Vicenza: NO al potenziamento della base militare

firma (Avaaz)

Gli USA triplicano le vendite di armi nel mondo

da http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-28/stati-uniti-triplicano-vendite-063927.shtml?uuid=AbxbocUG

66,3 miliardi di $
Record di vendite
Nel 2011 gli Stati Uniti, già primi esportatori di armi, hanno venduto armi per una cifra record di 66,3 miliardi di dollari, rispetto ai 21,4 miliardi del 2010
85,3 miliardi di $
Il mercato mondiale
Le forniture americane coprono tre quarti (79%)
del mercato globale
4,8 miliardi di $
Al secondo posto
Pur essendo il secondo fornitore al mondo la Russia è molto lontana dagli Stati Uniti, con il 6% delle vendite al mondo
+95%
In campo i cinesi
In un decennio la produzione militare cinese è aumentata del 95%. Pechino è alla conquista del mercato nell'Africa subsahariana

martedì 11 settembre 2012

11 settembre di 11 anni fa ...

video  (in italiano, durata 10min)


 
9/11: Explosive Evidence - Experts Speak Out - 11/9: Evidenza Esplosiva - Gli esperti parlano  
Il video completo prodotto da AE911 Truth, che raccoglie oltre 1700 fra
Architetti e Ingegneri e oltre 15000 persone, inizia finalmente a
diffondersi sulle reti televisive USA, a partire da PBS (rete pubblica):
sito | video (in inglese, durata 1h30min) 

sabato 8 settembre 2012

Spese militari USA e profitti ... e 11 settembre


Variazioni delle spese militari negli Stati Uniti d'America: 
  • 345,0 miliardi di dollari nel 2001
  • 528,7 miliardi di dollari nel 2006
  • 711,0 miliardi di dollari nel 2011 pari al 4,7% del loro PIL (GDP) [fonte]

Nel 2006 gli USA hanno esportato "armi" (si intende per lo più aerei, navi, mezzi corazzati, sottomarini, ecc., - lo smercio delle armi leggere, che è pur intenso, è lasciato ad altri) per 7,9 miliardi di dollari

Nel 2011 gli USA hanno esportato "armi" per 66,3 miliardi di dollari [fonte] pari a quasi il 78% del totale di un mercato valutato globalmente 85,3 miliardi di dollari nel 2011.

Un bel giro d'affari ... la posta in gioco è alta ... 

USA. "Circa il 30% degli scienziati e degli ingegneri impegnati nel settore della ricerca e dello sviluppo scientifico e tecnologico è legato a industrie di tipo militare. Secondo dati della National Science Foundation, il 52,7% del fatturato che lo Stato destina allo sviluppo scientifico è indirizzato al solo settore militare." (dati del 2007) [fonte]

Ci sono altre cifre che salgono:
- il numero di civili morti nelle azioni "di pace", negli interventi militari per "difendere la democrazia e la libertà", o nelle "guerre preventive"
- il numero di civili uccisi dagli attacchi dei "droni"
- il numero dei militari USA che si suicidano 
- e così via ... 

A parte questi "effetti collaterali", comunque un bel giro d'affari ... la posta in gioco è sempre più alta ... 

Servono nuovi teatri di guerra, nuove guerre, nuovi nemici.
Intanto, se vuoi guarda questo video (10 minuti):
http://www.youtube.com/watch?v=WH-blYZjzrM&lr=1&feature=mhum

E poi c'è l'Africa, continente dalle immense ricchezze. E adesso c'è AFRICOM. 
Fantapolitica? Complottismo? Forse. Forse no.

lunedì 27 agosto 2012

La base americana Pluto diventa "mission training complex" ...

... i vicentini, cosa ne pensano? 
noi del gruppo presenza a Longare:
  • siamo per la non violenza, per la conversione ad uso civile delle strutture militari USA sulla nostra terra
  • ci troviamo ogni domenica dalle 10 alle 11 davanti a Site Pluto, da un po' di anni a questa parte ...

La base americana Pluto sarà ricostruita ...

Il Piano degli USA. La struttura di Longare ospiterà un nuovo polo. Pronto il progetto del Pentagono per la creazione di un centro all'avanguardia per l'addestramento Si svilupperà su un'area di 5 mila metri quadrati
[...] 
"Più di cinquemila metri quadrati, muri in cemento armato, copertura in acciaio con tanto di pannelli fotovoltaici. E ancora stanze per l'addestramento, aule, celle operative e una sala per lo studio delle tattiche. Un vero e proprio grande polo, in supporto alla Difesa nazionale americana, dove studiare le esercitazioni e mettere in pratica le azioni che saranno successivamente intraprese durante le missioni di guerra."
[...]
"L'infrastruttura, che sarà realizzata secondo criteri di ecosostenibilità, costerà complessivamente 26,2 milioni di dollari (21 milioni di euro), già messi a bilancio dagli Stati Uniti."
[...]
"Per proteggere la struttura - conforme alle normative antiterrorismo - sarà costruito un muro di contenimento di circa 350 metri, con altezza massima di 6 metri. Infine, ci sarà anche una rete metallica lungo il perimetro del nuovo complesso. L'importante lavoro comporterà il disboscamento di parte dell'area, con taglio di alberi. "
dal sito http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/400801_la_base_americana_pluto_sar_ricostruita_con_21_milioni/?refresh_ce



Il Piano degli USA è chiaro: si fanno investimenti se si prevede un ritorno, al di là delle favole sulla difesa della democrazia... Il Progetto AFRICOM (U.S. Africa Command) procede.
Ogni guerra, ogni intervento militare pseudo-umanitario e camuffatto da missione di pace, ogni missione di guerra (anche se fallimentare come in Afghanistan e Iraq), ogni intervento militare USA fa aumentare la ricchezza e il potere dei pochi che controllano l'apparato economico-finanziario-militare che ha il suo centro negli USA ... E quando le guerre non "scoppiano" si costruisce il casus belli
- finti omicidi di neonati per la Guerra del Golfo
- 11 settembre la fantomatica Al-Qaida per l'Afghanistan
- le presunte ma inesistenti armi di distruzione di massa in Iraq ...
 
Il comportamento del governo italiano e dei partiti di maggioranza, a livello nazionale e locale, è altrettanto scontato: progetto lecito, all'insegna del rapporto di amicizia e collaborazione [= di sudditanza] fra i nostri due Paesi all'interno del patto atlantico [che di fatto non è più difensivo ...]

E i vicentini, cosa ne pensano? 
Ma inannzitutto: "ne pensano qualcosa"?

gruppo presenza a Longare

sabato 28 luglio 2012

"SILENZIO per HIROSHIMA e NAGASAKI"


Invito all'azione nonviolenta con una presenza davanti alle basi di morte con un momento di:



"SILENZIO per HIROSHIMA e NAGASAKI"

Lunedì 6 agosto 2012 presenza davanti alla caserma pluto a Longare (VI) dalle ore 8.00 alle ore 11.00.
Martedì 7 agosto 2012 presenza nei pressi rotatoria tra viale del Verme e viale Ferrarin, caserma Dal Molin Vicenza, dalle ore 8.00 alle ore 11.00.
Mercoledì 8 agosto 2012 presenza davanti caserma Ederle in viale della Pace a Vicenza dalle ore 8.00 alle ore 11.00. 
Giovedì 9 agosto 2012 presenza davanti alla caserma pluto a Longare (VI) dalle ore 8.00 alle ore 11.00.

Dalle parole di Lanza Del Vasto discepolo di GHANDI:
"La bomba atomica non è che la testa del mostro(l'arsenale delirante delle Nazioni); è normale puntare alla testa. (Tanto più che) con l'arma atomica l'uomo ha infranto una nuova barriera che lo divideva dalle sue potenzialità distruttive. Per la prima volta, egli ha il potere di annientare tutte le creature, nella loro esistenza fisica e nella loro capacità riproduttiva.
Raggiunto il nacciolo della creazione, nel momento stesso in cui distrugge il nucleo della materia, egli mina la vita alle origini. Non pago di uccidere,rischia, con le radiazioni, di impedire la nascita della vita o di dirottarla dal suo processo naturale, provocando un mostruoso aborto cosmico".
da " I COMBATTENTI DELLA NONVIOLENZA" di JeanToulat.

La storia ufficiale Usa delle atomiche di Hiroshima e Nagasaki...é più invenzione che fatti. DI DANI VERACITY

“L’esperimento ha avuto un successo travolgente,” così riferiscono le parole dette dal presidente Harry S. Truman ai suoi compagni di bordo una volta appreso che le forze armate Usa avevano sganciato la bomba atomica su Hiroshima.

Se si considerano gli effetti immediati della bomba e quelli sulle vite umane delle generazioni future, le dichiarazioni del presidente Truman evocano immagini orribili del Dr. Frankenstein e della sua visione distorta dell’umanità. Come il mostro di Frankenstein, le bombe atomiche lanciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki dimostrano cosa può fare la scienza se sta nelle mani sbagliate, ma noi non dobbiamo pensarlo. Noi dobbiamo credere che l’uso della bomba atomica da parte dell’esercito degli Stati Uniti fu la giusta risposta a Pearl Harbor ed il solo modo per finire la guerra con il Giappone.

Tuttavia, cosa accadrebbe se in realtà molto di quello che ci hanno detto su Hiroshima e Nagasaki fosse una menzogna? Come cambierebbero le nostre percezioni della II Guerra Mondiale, delle armi nucleari, dell’esercito Usa e del cambiamento del Giappone?

Il primo annuncio ufficiale del bombardamento di Hiroshima da parte del Presidente Truman riflette tutto ciò che noi dovremmo credere riguardo alle azioni compiute dalla nostra nazione. Mentre il Presidente era ancora al mare, il suo assistente per le relazioni con la stampa Eben Ayers lesse il seguente annuncio alla stampa di Washington:
“Sedici ore fa, un aereo americano ha sganciato una bomba su Hiroshima, un’importante base dell’esercito Giapponese. La bomba era più potente di 20.000 tonnellate di TNT … I Giapponesi hanno iniziato la guerra con l’attacco aereo a Pearl Harbor. Sono stati ripagati di molte offese… E’ una bomba atomica. E’ un attacco alla base del potere dell’universo.”

Esatto, la bomba atomica ha attaccato “la base del potere dell’universo” e si, la bomba è stata più potente di 20.000 tonnellate di TNT. E’ stata la giusta risposta a Pearl Harbor?

In base alle informazioni che il governo USA fornì allora al popolo americano, molti americani credevano fosse giusto. Il governo Usa non fu stupido; gli ufficiali del governo sapevano esattamente cosa dire (e cosa non dire ) al pubblico per incoraggiare l’opinione pubblica. Classificando Hiroshima come una “importante base militare Giapponese,” il presidente Truman ridusse il bombardamento ad una questione puramente militare, come niente più di un atto di guerra. Inoltre, come scrive Greg Mitchell nel suo articolo su Editor and Publisher “La stampa ed Hiroshima”, il presidente enfatizzò la potenza della bomba (che era sicuro avrebbe impressionato molti americani), piuttosto che gli orribili effetti delle radiazioni, un effetto successivo della bomba atomica che la maggior parte degli Americani a quel tempo ignorava.

In seguito, nei giorni successivi ad Hiroshima, l’Aeronautica militare (Air Force) fornì ai giornali Americani fotografie aeree della città e concentrò l’attenzione sul fatto di essere riusciti a colpire un’area occupata da importanti obiettivi industriali.

Quando una successiva indagine Usa sui danni ad Hiroshima scoprì che la bomba aveva distrutto principalmente aree residenziali, tale informazione non fu resa pubblica. Ogni notizia divulgata faceva parte di una campagna di relazioni pubbliche ben calcolata con cui la stampa di allora fu imboccata.

Come dichiarò in seguito il direttore militare del Manhattan Project, il Generale Leslie Groves, “La maggior parte della stampa pubblicò per intero le notizie divulgate da noi. Questa fu una delle poche volte in cui le dichiarazione del Governo furono date esattamente come doveva essere fatto.”

La stampa, nel trasferire le informazioni al pubblico americano, diede una visione quasi esclusivamente positiva del bombardamento, producendo come risultato la prospettiva disinformata sulla bomba atomica che ha prevalso nelle coscienze americane negli ultimi 60 anni.

Tuttavia l’opinione popolare su Hiroshima e Nagasaki potrebbe finalmente cambiare adesso che sono in corso di pubblicazione informazioni precedentemente censurate. Il 16 Giugno del 2005 il quotidiano Mainichi Shimbun di Tokyo ha pubblicato quattro articoli scritti da George Weller, il defunto giornalista del Daily News che entrò per primo a Nagasaki dopo l’attacco atomico del 9 Agosto del 1945. Weller fu un vero giornalista, un anticonformista che non aveva paura di rischiare grosso pur di arrivare alla verità. Piuttosto che obbedire alle restrizioni del Generale Douglas MacArthur, Weller fece finta di essere un alto ufficiale dell’esercito e riuscì ad entrare nella città, dove visitò la distruzione urbana, l’ex campo POW (prigionieri di guerra) ed i centri di soccorso.

Forse i suoi articoli più importanti provengono dalle sue visite all’ospedale, dove egli osservò e riferì delle vittime affette dalla “Malattia X” (gli effetti delle radiazioni emesse dalla bomba atomica). Weller raccontò di pazienti dalla bocca “nerastra” e macchie con punti rossi, bambini che stavano perdendo i capelli e molti altri feriti che stavano morendo misteriosamente.

“I dottori… hanno confessato apertamente …che la risposta al male è al di là delle loro capacità… Essi [i pazienti affetti dalla Malattia X] sono morti –morti a causa della bomba atomica—e nessuno sa perché”.

In realtà gli scienziati Americani ed il governo sapevano, ma certamente non ne parlavano. Le informazioni raccolte da Weller avrebbero senza dubbio ridotto il favore dell’opinione pubblica Americana nei confronti della bomba. Il Generale MacArthur ed i suoi censori a Tokyo sapevano questo, ecco perché gli articoli di Weller non videro mai la luce del giorno fino a che suo figlio Anthony Weller trovò le copie carbone degli originali. Adesso, 60 anni dopo, possiamo finalmente vedere la dimenticata Nagasaki attraverso gli occhi di un vincitore del premio Pulitzer.

D’altra parte, le foto dicono migliaia di parole e le immagini degli effetti medici della bomba atomica ritraggono orrori inimmaginabili inflitti a esseri umani, e questo è il motivo per cui il governo americano ha nascosto all’opinione pubblica americana fino agli anni ottanta il filmato delle due città distrutte. Dopo i bombardamenti, alcuni registi giapponesi tentarono di documentare l’orrore che le bombe atomiche lasciavano sul Giappone. Riconoscendo questo come una potenziale minaccia, l’esercito USA si impossessò di tutti i video giapponesi e con un ordine vietò ogni altro futuro filmato. Il generale MacArthur poi incaricò il colonnello Daniel A. McGovern di dirigere una squadra di 11 registi americani – nove membri dell’esercito Usa, tra cui Herbert Sussan e due civili.

A Nagasaki, il team volle dimostrare gli effetti umani della bomba, incluse le ombre dei corpi vaporizzati dei civili rimaste sui muri ed i segni, le bruciature e l’avvelenamento da radiazioni a causa dei quali le vittime stavano morendo negli ospedali della città. Sussan in seguito spiegò la sua interpretazione all’autore ed esperto di Hiroshima Greg Mitchell: “Capii che se non avessimo catturato questo orrore nel film, nessuno avrebbe mai capito le dimensioni di ciò che era successo. A quel tempo, la gente da casa non aveva visto niente se non foto in bianco e nero degli edifici distrutti o una nuvola a forma di fungo.” Purtroppo, per troppo tempo, le stranamente belle nuvole a forma di fungo rimasero l’unica percezione del pubblico americano riguardo Nagasaki e Hiroshima, mentre il Dipartimento della Difesa e la Commissione per l’Energia Atomica tennero le pellicole del film sepolte negli Archivi Nazionali e l’etichetta di catalogazione "#342 USAF" non dice niente degli orrori raccolti nel film all’interno delle custodie.”

Sia i video giapponesi che quelli dell’esercito Usa rimasero nascosti alla vista del pubblico per decenni. Alla fine degli anni sessanta, il governo giapponese negoziò con il Dipartimento di Stato Usa, chiedendo la consegna dei video in bianco e nero al Giappone. Gli Stati Uniti consegnarono una copia del cinegiornale al Giappone, che stimolò la curiosità del regista Erik Barnouw. Dopo aver visto il video da solo, presso gli Archivi Nazionali di Maryland, Barnouw decise di ricavare dal video di 160 minuti un breve video di 16 minuti molto duro, raccogliendo verso la fine del film le immagini degli effetti della bomba sull’uomo per massimizzare l’impatto. Il video di Barnouw, “Hiroshima-Nagasaki 1945” fu proiettato [nel 1970] al Museo di Arte Moderna di New York, ma nessuno dei tre principali network tv volle trasmetterlo sulle proprie reti.

Stranamente, la NBC mise in dubbio che la notizia potesse essere un vero “scoop”. L’esercito americano aveva declassificato il video di McGovern/Sussan a metà degli anni settanta, ma il film rimase nell’oscurità finché l’incontro tra Sussan e Tsutomu Iwakura, un attivista antinucleare di Tokyo, spinse quest’ultimo ad affrontare la questione. Dopo aver trovato le pellicole del film negli Archivi Nazionali, Iwakura e 200.000 donatori Giapponesi raccolsero mezzo milione di dollari e comprarono il film dagli Archivi Nazionali. L’orribile video apparve per la prima volta sullo schermo Americano con il titolo di “Dark Circle” e fu un enorme successo al Festival del Film di New York del 1982, anche se non ricevette alcuna attenzione da parte della stampa. Nel 1995, il cinquantesimo anniversario del bombardamento attirò l’attenzione della stampa; comunque, l’opinione pubblica americana riguardo alle nostre azioni militari rimase inalterata. Come disse Chris Beaver, condirettore di "Dark Circle", a Mitchell, “Non mi meraviglio che il governo non volesse farlo vedere. Penso che non volessero che gli Americani si vedessero in quelle immagini. Una cosa è conoscere il fatto ed un’altra e vederlo.”

Ancora oggi, neppure guardandolo, il pubblico Americano riesce a credere che la nostra nazione agì in modo sbagliato.Siano nel 2006. L’ultima capitolazione. Il 6 e 7 Agosto 2005, il film “Original Child Bomb” è stato trasmesso sul canale via cavo Sundance. E’ stato il primo film a usare non solo le immagini che il colonnello McGovern e Sussan realizzarono per l’esercito, ma anche quelle amatoriali riprese da McGovern sui disastrosi effetti successivi.

La trasmissione di tale video ha cambiato la prospettiva della popolazione Americana nei confronti della bomba atomica? La cambierà mai? Il colonnello McGovern ha detto a Mitchell – che è stato consigliere per il film – di credere che molta gente responsabile del bombardamento prova rimorso per ciò che accadde: “Ho sempre avuto la sensazione che le persone della Commissione per l’Energia Nucleare provassero rimorso per il lancio della bomba. L’Aeronautica era dispiaciuta. Al Pentagono alcune persone mi hanno detto che non volevano che quelle immagini fossero rese pubbliche perché mostravano gli effetti su uomini, donne e bambini. Non volevano che il pubblico sapesse ciò che avevano provocato le loro armi … perché si sentivano colpevoli. “Non è tempo per noi, come nazione, di dispiacersi per ciò che abbiamo fatto a due città piene di civili?

Hiroshima e Nagasaki fatti e narrazione:

Falso: furono lanciati volantini sulle città giapponesi per avvertire i civili di evacuare l’area.
Vero: I volantini furono lanciati dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki.
Falso: Il nostro uso delle bombe atomiche accorciò i tempi della guerra.
Vero: I Giapponesi stavano cercando la pace quando fecero ritorno dalla Conferenza di Postdam il 3 Agosto 1945, tre giorni prima della bomba di Hiroshima.
Falso: Abbiamo bombardato Hiroshima, che era un’importante base militare Giapponese.
Vero: Abbiamo bombardato il centro della città di Hiroshima, che aveva una popolazione di 350.000 persone.
Vero: Solo quattro dei 30 obiettivi erano in realtà militari.
Falso: L’area distrutta di Hiroshima conteneva per la maggior parte obiettivi industriali.
Vero: I soli obiettivi “industriali” erano tre stabilimenti tessili.
Vero: le aree residenziali subirono i danni maggiori.
Vero: meno del 10% degli impianti di immagazzinamento, produzione e trasporto di Hiroshima fu danneggiato.
Falso: Le radiazioni residue non furono una minaccia per i soldati Americani che occuparono Hiroshima e Nagasaki.
Vero: La “pioggia sporca” che cadde dopo i bombardamenti contaminò il terreno, che rappresentava una delle principali fonti di radiazioni residue.

Dani Veracity
Fonte: www.counterthink.org
Link: http://www.counterthink.org/019176.html
28 febbraio 2006

Scelto e tradotto da MANRICO TOSCHI per Comedonchisciotte.org

CITAZIONI:

Bird, Kai e Sherwin, Martin J. "The Myths of Hiroshima."
Los Angeles Times. 5 Aug 2005. http://www.commondreams.org

Mitchell, Greg. "A Great Nuclear-Age Mystery Solved." Editor and Publisher. 16 Jun 2005.

"Hiroshima Film Cover-Up Exposed." Editor and Publisher. 6 Aug 2005. http://www.editorandpublisher.com

"The Press and Hiroshima: August 6, 1945." Editor and Publisher. 5 Aug 2005. http://www.editorandpublisher.com

Radiation Effects Research Foundation.
"Residual Radiation." 2003. http://www.rerf.or.jp

Vedi anche:
http://www.topfoto.co.uk/gallery/atombomb/default.htmhttp://www.gensuikin.org/english/photo.html
http://www.worldlanguage.com/Products/27972.htm

venerdì 6 luglio 2012

Dal 6 al 9 agosto dalle 8 alle 11 per ricordare Hiroshima e Nagasaki

Alle ore 8.15 del mattino del 6 agosto 1945 a Hiroshima fu sganciata la prima bomba atomica. Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945 a Nagasaki alle ore 11.02 del mattino un’altra bomba atomica fu fatta esplodere.

lunedì 6 agosto dalle ore 8.00 alle ore 11.00 nel giorno di Hiroshima
giovedì 9 agosto dalle ore 8.00 alle ore 11.00 nel giorno di Nagasaki 
ci diamo appuntamento davanti ai cancelli della base USA “Site Pluto”
base in territorio italiano ma sotto controllo USA, situata nel comune di Longare, Vicenza, avamposto delle guerre di aggressione in Afghanistan e Iraq, a difesa non nostra ma degli interessi economici USA nel Vicino Oriente e in Africa (Vicenza è sede di AFRICOM), a difesa dei privilegi di una piccola parte della popolazione americana

martedì 7 agosto dalle ore 8.00 alle ore 11.00  alla alla rotonda di viale Ferrari, in prossimità della nuova base USA Dal Molin

mercoledì 8 agosto dalle ore 8.00 alle ore 11.00 davanti alla base USA caserma Ederle


Anche quest’anno proponiamo un momento di riflessione in occasione dell’anniversario di quegli orribili avvenimenti che ancora scuotono le nostre coscienze.

Le vittime giapponesi si sommano nella storia dell’umanità alle vittime di tutte le atrocità compiute dall’uomo contro se stesso: ricordiamo la Shoah, ma anche Sabra e Shatila, i massacri a Falluja, a Gaza ... 
Le immani tragedie delle due guerre mondiali portarono ad alcuni buoni e importanti intendimenti, purtroppo oggi disattesi:
  • lo Statuto dell’ONU inizia così: “NOI, POPOLI DELLE NAZIONI UNITE, decisi a preservare le future generazioni dal flagello della guerra”...
  • la dichiarazione universale dei DIRITTI DELL’UOMO
  • la nostra costituzione all'Art.11 recita: “L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA”.
L'Art. 11 è UN RIPUDIO vincolante affinché il POPOLO ITALIANO NON OFFENDA PIÙ GLI ALTRI POPOLI.

Prevalgono le ragioni degli interessi economici sulle ragioni della coscienza, la menzogna sulla verità. Nonostante tutto quello che l’umanità ha sofferto e sta soffrendo, troppe “intelligenze” sono al servizio dei privilegi di pochi piuttosto che del bene per tutti, dello sterminio “scientifico” piuttosto che del progresso umano, della distruzione dell'ambiente piuttosto che della sua tutela.   
 


il Gruppo presenza a Longare “Francesco Scalzotto”

venerdì 29 giugno 2012

2000 e più morti e suicidi ... non numeri ma persone

dal sito http://www.justicewithpeace.org/node/3812

Coalition Military Casualties Afghanistan 

In aggiunta ai militari USA uccisi in Afghanistan ...  

... nei primi 155 giorni del 2012, 154 militari USA in missione si sono tolti la vita... un aumento del 18% rispetto al 2011 ... 


più tutti i morti civili ...

Nessuna delle guerre in atto nel mondo è una guerra giustificabile, nessuna guerra è giustificabile, nessuna falsa missione di pace è giustificabile.

Queste guerre servono solo all'apparato industriale-finanziario-militare che le sostiene, di cui i governi italiani hanno fatto e fanno parte, per difendere con la violenza i privilegi dell'1% (forse meno) ... 




 


giovedì 21 giugno 2012

Firma per impedire l'intervento militare in Iran

da http://www.peace-action.org/

Firma la petizione per dire al presidente Obama di lasciare tutto il tempo necessario alla Diplomazia!
Firma la Petizione per impedire l'intervento militare in Iran da parte USA o di Israele!
So here’s the paradox. There’s a growing consensus that a military strike on Iran would be disastrous while at the same time the likelihood of such a disaster is also increasing.

Please take a moment to sign Peace Action's petition calling on the President to use all means at his disposal to prevent a military strike on Iran - by either the US or Israel.  Then, please send it to your friends.

The third round of talks between Iran and the permanent five members of the U.N. Security Council plus Germany, or P5+1 ended without a major breakthrough.  Given the level of mutual distrust that’s not surprising.  Anyone who thought the talks could succeed simply by dropping a take-it-or-leave-it-demand on the table doesn't understand diplomacy.

Last week, 44 U.S. Senators sent a letter to President Obama urging him to consider abandoning further negotiations with Iran “and instead focus on significantly increasing the pressure on the Iranian government through sanctions and making clear that a credible military option exists.”

You would hope our 'leaders' had learned their lesson.  The unintended consequences that plagued the U.S. military in Iraq and Afghanistan are surely at play with regard to Iran.  An attack on Iran would send energy prices through the ceiling and reverberate throughout the vulnerable global economy.

Earlier this year, Peace Action,and our allies at Credo, turned in over 70,000 signatures to President Obama and I’m convinced it helped steel him and his administration against the war cries from AIPAC and war hawks in the U.S.  Now, the pressure is mounting again.

Sign our petition to prevent a war with Iran that would surely have unintended consequences no one can either predict or prevent once they begin.

Diplomacy takes time and patience. The cost of war is measured in blood and treasure.
A Tuesday article in the Christian Science Monitor by Howard LaFranchi summed up the situation well:

“The P5-plus-1 world powers...had three basic demands, which they summarized as “stop, shut, and ship:” To address international concerns that it is amassing the elements of a nuclear bomb, Iran should stop enriching uranium to 20-percent purity, a level not far from weapons-grade; shut its underground nuclear facility at Fardow; and ship its stockpile of 20-percent-enriched uranium out of the country.

On its side, Iran had two key demands: that the international community recognize Iran’s right to enrich uranium under the nuclear non-proliferation treaty, and that world powers (specifically the US and the EU) agree to soften economic sanctions on Iran as an inducement for Iran to accept certain limits on its nuclear program.”

The problem in a nutshell is the U.S. is insisting Iran fold on all three demands as a condition for further negotiations giving Iran nothing in return.  For its part, Iran is also taking a hard line, insisting the P5+1 acknowledge its right to enrich uranium for peaceful purposes without providing for the verification required to satisfy the West’s concerns about the peaceful nature of its nuclear program.
Given time, these matters can be resolved and the world can be made a much safer place.  But first, we need to get between the President and those who won’t be satisfied unless Iran knuckles under completely.

Humbly for Peace,

Kevin Martin
Executive Director
Peace Action
PS: Please act today.  A strong response will have a powerful impact at a critical moment.  After you sign a 'tell a friend' page will appear.  Please forward this petition to people who know war isn't working.  Thank you.